"Ho bisogno di avere 20 giorni per analizzare le proposte che ho ricevuto, metterle a fuoco e capire se ce n'è una che più delle altre mi dà quell'entusiasmo e quel desiderio di sognare ancora che mi farà prolungare la carriera". Così, ai microfoni di Sky Sport, Gianluigi Buffon sul suo futuro. Il suo saluto alla Juventus ("Non c'è nessuna porta chiusa, le vie della vita sono infinite, chissà mai che ci si rincontri") annunciato la settimana scorsa, è un dato di fatto, ma è probabile che la carriera del campione del mondo del 2006 continui.
"E' stata un’annata complicata, lunghissima, non ci siamo mai fermati, ho bisogno di andare in vacanza, riposare e poi prendere in considerazione le varie opportunità, ma dovrò valutare bene tutto per rispetto di me stesso e della mia storia, non sono abituato e non voglio fare brutte figure, se dovessi continuare lo farò perchè sarò ancora convinto di essere ancora uno dei migliori portieri al mondo e di poter vincere qualcosa, o almeno di avere la speranza di farlo. Se così non sarà vuol dire che è il momento di farmi da parte, non devo aggiungere nulla alla mia carriera, perchè mi sento abbastanza appagato, magari non ho vinto tutto quello che volevo, ma c'erano anche gli altri e ho avuto dei grandi avversari", dice Buffon.
Buffon ha parlato anche del suo rapporto con Andrea Agnelli: "Col presidente ho sempre avuto un rapporto di grande affiatamento e di fiducia. Alcune volte è capitato di confrontarsi nel massimo della trasparenza e nel massimo della lealtà. Abbiamo avuto degli scambi senza filtri e quando riesci ad avere con una persona del suo calibro un certo tipo di dialogo vuol dire che si è creata una sintonia giusta, dove reciprocamente non ci saranno mai delle pugnalate alla schiena o delle mancanze di tatto. Tutti noi abbiamo vissuto una stagione delicata, in alcuni momenti difficile. Ma Andrea è fatto così, è un vulcano di idee. Uno che ha delle ragioni valide per pensare a determinate cose. Difficilmente qualcuno, salvo ipocrisie, può dargli torto. La cosa migliore che fa è portare a galla delle problematiche, che serve avere il coraggio di affrontare e di risolvere". Il rammarico è non aver mai vinto la Champions. "Quando perdi una finale vuol dire che eri a un soffio dalla gloria. E quando vedi che non riesci mai a compiere quel gradino è chiaro che il rammarico ci sarà sempre. E’ anche vero che riuscire a vincere la Champions è qualcosa di estremamente difficile, soprattutto se ci relazioniamo agli ultimi dieci anni del calcio italiano. E nonostante ciò noi abbiamo fatto due finali".
"Questo significa che nello sport, come nella vita, se fai le cose seriamente, se ci metti passione, se hai un gruppo di lavoro solido che crede in determinati valori, nulla è impossibile - ha aggiunto Buffon -. Tutti rapportano sempre la forza della squadra con gli stipendi o il fatturato, io non so quante volte siamo stati tra le prime d’Europa come fatturato, ma come squadra sono convinto che, se abbiamo raggiunto due finali, è proprio perchè abbiamo avuto un plusvalore in tutto ciò".
Fra pochi giorni gli Europei, Buffon li vivrà da tifoso. "Sono curioso di vedere se riuscirò ad approcciarmi a un torneo della Nazionale con la felicità e la passione di quel tifoso che sono sempre stato, dopo 22 anni di Nazionale ritrovarsi a fare il tifoso non so che sensazioni mi possa dare, sperimenterò anche questo e valuterò cosa mi ha lasciato l’azzurro. Però penso che questa Italia stia lasciando tracce importanti di entusiasmo, Mancini e il suo staff hanno fatto un grandissimo lavoro e ci sono ragazzi di grande talento uniti alla solidità di giocatori come Chiellini, Bonucci, Verratti, Jorginho, Imobile e Insigne. Per tutto questo penso e mi auguro che questa Italia possa diventare protagonista, lo merita".
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