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Gruppo musicale elettronico-jazz, farfalla o ristorante sardo da qualche anno nella campagna di Basilicanova, vicino alla villa-museo Magnani Rocca a Mamiano? Per noi è buona l’ultima indicazione e così siamo nel bel casale che Giuseppe Mesina e la sua famiglia hanno risistemato a trattoria trasferendosi qui dalla casa madre di borgo Galimberti. Grandi spazi con acustica migliorata dall’ultima visita, ma pur sempre problematica, tavoli comodi, cordialità e gentilezza. Gli spiedi per cuocere i maialetti (23 euro al kg), da prenotarsi essendo almeno in cinque o sei persone, grandi pannelli con immagini di luoghi e persone della Sardegna, il fascino rustico dei mattoni stuccati e delle colonne della sala che raccontano le origini della stalla che fu. Per quando farà più caldo, il cortile, i portici e un grande camino per cuocere e grigliare. Ecco il menu, una dettagliata lista di vini sardi che esaurisce la curiosità di chi volesse scoprire la ricca enologia dell’isola, un crostino di pane carasau (la carta da musica) scaldato in forno, pepe e fette sottili di pomodoro fresco come benvenuto della cucina.
La cucina, i piatti
Preparazioni tradizionali, seguendo l’uso famigliare e le ricette di montagna della zona di Orgosolo da cui provengono i cuochi. La maggior parte dei prodotti giungono da lì, selezionati con cura e poi cucinati con qualche variante per alleggerire, ma mai dimenticando sapori e semplicità che ne rappresentano la caratteristica peculiare. Salumi e pecorini, bottarga e finocchietto selvatico, carne di agnello, di pecora, capretto, pane carasau, fregola, miele disegnano i confini culinari di un’isola che da questo punto di vista, e non solo, appare come un continente.
Agli antipasti (6-8 euro; 13 gli assaggi completi), la curiosità di un intenso prosciutto di pecora servito su pane carasau, lamelle di formaggio, olio profumato; la crema di tonno con elegante bottarga di muggine da raccogliere col sedano; le patate saltate in padella col finocchietto, formaggio filante e fette sottili di salsiccia: profumi e gusti intensi, inconsueti.
La zuppa sarda (con la fregula fine, le patate, i fagioli, la pancetta, il profumo di finocchietto) è corroborante e armoniosa; il pane frattau (carasau scottato, pomodoro, pecorino, uovo) è umile e poetico; gli spaghetti all’algherese sono prepotenti di sapore per l’intensa bottarga di tonno su un condimento di porro, pomodoro, tonno.
Ancora tra i primi (7,50-13 euro): malloreddos (piccoli gnocchi), maccarones de busa (fatti col ferretto), cululzones (tortelli) e altre paste condite con pecorino, salsiccia, maiale, menta... Ora è la volta della pecora in umido, della tagliata al mirto, dell’agnello col pecorino, del capretto con le olive, del maiale al vino, dello spezzatino di manzo con timo e maggiorana. Secondi piatti (9-17 euro) semplici e sempre abbondanti.
Per finire
Pecorino, ricotta fresca col delizioso e rarissimo miele amaro di corbezzolo o i dolci (5-7,50 euro): gli amaretti, le savadas fritte con formaggio e miele, i sospiri di mandorle. Un digestivo al mirto fatto in casa e il conto per quattro piatti di circa 40 euro bevande escluse. Menu non esposto, coperto 2 euro, ingresso, bagni, parcheggio comodi.
Non mancate Zuppa sarda, pane frattau.
English version below
Electronic-jazz group, butterfly, or Sardinian restaurant in the countryside near Basilicanova, not far from the Magnani Rocca museum at Mamiano? The last solution suits us best and so here we are in the fine farmhouse that Giuseppe Mesina and his family have transformed into a trattoria, having moved here from HQ in Borgo Galimberti. Large spaces with better acoustics than our last visit, but still a problem, appealing tables, cordiality and thoughtfulness. Spits to cook suckling pig (€23 per kg – booking required for at least five or six people), large panels with images of places and people of Sardegna, the rustic fascination of the dining room's stuccoed bricks and columns that tell of the cowshed it once was. For when it is warmer, the yard and the portico, and a large fireplace for cooking and grilling. And here's the menu, with a detailed list of Sardinian wines to exhaust the curiosity of anyone who wishes to discover the island's rich oenology, and some traditional light carasau bread warmed in the oven and topped with thinly sliced peppered tomato as a welcome from the kitchen.
The cuisine, the dishes
Traditional preparations, following the family customs and mountain recipes of the Orgosolo area the chefs come from. Most of the products come from there too, selected with care and then cooked with a few variants to lighten them, but without ever neglecting the flavours and the simplicity that is their peculiar characteristic. Cold meats and ewe's cheese, fish roe and wild fennel, lamb, mutton, goat, carasau bread, fregola pasta and honey draw the culinary confines of an island that from this point of view, but not only, seems a continent.
As starters (€6-8; €13 complete set menus), the curiosity of an intense sheep’s ham (prosciutto di pecora) served on pane carasau, slivers of cheese, perfumed oil; creamed tuna (tonno) with delectable mullet roe to be scooped up with celery; sautéed potatoes (patate) with fennel, stringy cheese with thinly sliced sausage (salsiccia): intense, out-of-the-ordinary aromas and flavours.
The Sardinian soup (Zuppa Sarda – with pasta, potatoes, beans, pancetta, flavoured with fennel) is tonic and harmonious; the Pane Frattau (scalded carasau with tomato, ewe's cheese and egg) is humble and poetic; the Spaghetti all’Algherese are domineering in their flavour due to some intense tuna roe against a sauce of leeks, tomato and tuna.
Other first courses (€7.50-13): malloreddos (small dumplings), Maccarones de Busa (traditional macaroni), cululzones (filled pasta) and other kinds of pasta dressed with cheese, sausage, pork, mint... Now it's the turn of some mutton stew (Pecora in Umido), beef with myrtle berries (Tagliata al Mirto), lamb with ewe's cheese (Agnello col Pecorino), goat (capretto) with olives, pork (maiale) in wine, and beef stew (Spezzatino di Manzo) with thyme and marjoram. All second courses (€9-17) that are as simple as they are plentiful.
To finish off
Pecorino, fresh Ricotta with a delicious, extremely rare bitter strawberry-tree honey, or some sweets (€5-7.50): Amaretti, fried Savadas with cheese and honey, almond Sospiri. A homemade myrtle liqueur and a bill for around 40 Euro, drinks excluded. Menu not on display, cover charge €2.50, easy-access entrance and toilets, convenient parking arrangements.
Not to be missed
Zuppa Sarda, Pane Frattau.
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