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Parma -

Venerdì 12 Settembre 2025


L'incontro dei sapori

Enrico e Anna B., commentando nell’agosto scorso la rubrica dei “migliori 7 ristoranti di pesce di mare in città”, pubblicata sul sito della “Gazzetta”, mi scrivevano che a Parma questo ristorante non ha paragone «nel rapporto prezzo qualità per non parlare della cortesia e professionalità dei titolari. Mai provato?»
Sì, l’avevo provato e recensito nel novembre 2012, quando il ristorante era a Langhirano. Ora, con lo stesso nome e lo stesso proprietario, si è trasferito a Parma e la città - lo dice la gentile signora che serve in tavola - ha portato molti clienti per la soddisfazione di tutti. Torno così a visitarlo perché, pur rimanendo invariati alcuni piatti, il menu è ora più ricco e l’ambiente cittadino, insieme a nuove proposte, ha portato anche nuovo entusiasmo.
In spazi forse concepiti per negozi, ecco i tavoli con le tovaglie a quadrettoni e i coprimacchia bianchi: arredi moderni, sedie comode, le vetrate aperte sul viale. Su una grande lavagna, portata tra i tavoli, le proposte del giorno che integrano la lista. Piccola carta dei vini con bottiglie a prezzi contenuti.
La cucina, i piatti
Cuoco napoletano e cucina con larga impronta mediterranea, i profumi del limone, il pomodoro, la generosità delle porzioni, le paste cotte con precisione. C’è anche una linea con piatti di terra, ma è il pesce a farla da padrone in quella varietà, ormai standardizzata, che tutti propongono: orate e spigole d’acquacoltura, tonno pinna gialla, pesce spada, baccala, seppie, polpo e poi scampi, gamberi, conchigliacei.
Qui anche ombrina e cernia. Nell’attesa dei piatti, una bruschetta di pane e pomodori poi, tra gli antipasti (10-20 euro), morbido polpo su patata schiacciata con olio e prezzemolo, polpetti in umido, insalata di mare, piatto di crudo, profumato sauté con vongole veraci e dolci cozze carnose.
Paccheri, risotto, gnocchi alla sorrentina, spaghetti e fettuccine in vari modi tra i primi piatti (10-15 euro), ma è troppo ghiotta l’idea di assaggiare la zuppa di fagioli col pesce: polpo, gambero, cozze e, soprattutto, crostini di pane fritto a dare rilievo a una zuppa cremosa e piacevole. Troppo pomodoro, pur saporoso e ben tirato, negli spaghetti agli scampi che, già poveri di proprio, vengono così sovrastati dal condimento. L’ombrina alla pizzaiola o la cernia al curry, le alici fritte o il fritto misto, i pesci alla griglia; si sceglie bene prendendo il fritto di paranza: solo pesci infarinati e dunque leggeri, nelle varie sfumature di gusto dei merluzzetti, delle soglioline, delle alici, delle triglie (9-17 euro).
Per finire
La pastiera napoletana è soffice, leggera, profumata; la delizia al limone molto, troppo, dolce col sovrappiù di panna montata; poi, il gelato di panna con visciole, il babà, le crostate (4-5 euro). Pagherete per quattro piatti circa 45 euro, bevande escluse. Menu esposto, coperto 2 euro, ingresso e bagni comodi, parcheggio nei paraggi.
Non mancate
Fritto di paranza.
Dimenticate
Spaghetti agli scampi.

English version below

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