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Parma -

Mercoledì 29 Ottobre 2025


IL RISTORANTE

La Boschina: trattoria moderna, piatti di qualità e menu di spessore

La Boschina: trattoria moderna, piatti di qualità e menu di spessore

Metti una domenica a pranzo alla «Boschina», elegante trattoria poco fuori Fidenza, sulla strada per Tabiano. In mezzo al verde, un comodo parcheggio, la casa colonica riadattata a ristorante: le due sale sono luminose e quella più grande ha voltini in mattoni e colonne a ricordare la stalla che fu. Qui è all’opera la famiglia, la moglie in cucina e le figlie in sala con lui, di Diego Delendati che vi accoglie con la giusta misura e tutto il mestiere di sperimentato padrone di casa quale è. Tutta la famiglia e dietro i consigli e l’attenzione di Marco Dallabona che ebbe l’idea originaria di aprire il locale per poi lasciare l’autonomia di gestione alla figlia Flavia e al genero. Tovaglie candide, tavoli comodi, sedie impagliate, un bel mobile di bottega al centro della sala: subito menu e una carta dei vini di buon spessore e scelte oculate dalle regioni italiane, dal territorio, spumanti e champagne sempre con attenzione alla qualità, anche mezze bottiglie.

La cucina, i piatti
La linea di cucina rispetta saggiamente il canone emiliano di tradizione e di famiglia, declinato in cotture attente, equilibrio e sapori tendenzialmente dolci con variazioni di stagione accanto ad alcuni piatti sempre presenti; una piccola lista di proposte con pesce di mare completa l’offerta. Si comincia da qui con un un antipasto di code di gamberi cotti a vapore su una zuppetta di fagioli cannellini: dolcezze e consistenze diverse in ghiotto equilibrio e il profumo dell’olio siciliano di Coppini. Ma c’è una selezione di salumi della Bassa: due fette di culatello di lunga stagionatura, la buona spalla cotta tagliata spessa e un’insalata russa croccante e ruffiana, il tutto con micchette di pane di pasta dura, leggere e ideali con i salumi. E ancora: tartar di Fassona su mela verde; polentina con fonduta di formaggi e tartufo nero; calamaro croccante con patate e pomodori. Ai primi la pasta all’uovo è fatta con maestria e, porosa e soffice, mette in risalto il dolce ripieno dei tortelli d’erbetta e dà suadente morbidezza alle lasagne verdi con rustico e saporoso ragù di pasta di salame gratinata, ingentilite da una leggera besciamella: unico difetto la mancanza della crosticina bruciacchiata così grata nel ricordo di quelle fatte in casa. E ancora anolini della Bassa; pisarei e fasò; risotto con zucca, gamberetti e gocce di balsamico. Si resta in questa parte del menu con polenta e baccalà in salsa mediterranea di pomodoro e olive: un piatto caldo, dolce, armonioso. Anche spigola al sale; coppa di maialino al forno; trippa in bianco; stracotto di bue al lambrusco; ma non lasciatevi scappare la testina di vitello, calda, morbida e succulenta, adagiata su un fresco letto di sedano e pomodorini, accompagnata da una precisa salsa verde.

Per finire
Amaretti e piccole meringhe come pre-dessert, poi la zuppa inglese dal mix alcolico molto equilibrato servita con un inutile ciuffo di panna montata; il semifreddo allo zabaione con ananas caramellato; il tortino di mele tiepido e salsa alla vaniglia; la classica pera cotta nel vino rosso; il semifreddo all’amaretto tipico della Bassa. I prezzi: coperto 3 euro, antipasti 15-20; primi 14-18; secondi 18-20; dolci 8. Menu esposto, ingresso, bagni, parcheggio comodi.

Non mancate
Lasagne, testina di vitello

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