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Cinema

L'ombra del giorno: Scamarcio fascista pentito

l'ombra del giorno

di Lara Ampollini

09 Marzo 2022, 15:02

Cosa può dare a una coscienza la consapevolezza di sé? Giuseppe Piccioni torna al cinema dopo 6 anni e dà a questa domanda una risposta apparentemente romantica. E’ l’amore infatti ad aprire gli occhi di Luciano, titolare di un ristorante ad Ascoli nel '38. Ha simpatie fasciste e uno sguardo sul mondo riquadrato dalla vetrina del suo locale. Un piccolo mondo, colto a sorbire brodi ristretti (vietato chiamarli consommé) e a spettegolare sui concittadini. L’Ascoli dove il regista è nato, riassunta simbolicamente nella sua piazza, è appena un lembo di un tutto che si avvia verso la catastrofe. Ma soprattutto è ristretto l’orizzonte di chi si piega sul suo particolare, solo attento a preservarlo. Anche Luciano si fa piacere la propaganda sul duce e bada al suo ristorante. Almeno fino a che gli si presenta Anna, una ragazza che ha bisogno di lavorare. Ha gli occhi troppo liquidi, Luciano la assume, risvegliato dalla sua inquietudine. Il sentimento divampa presto anche se Anna ha idee opposte alle sue. E un segreto. Affacciandosi sulla sua anima, Luciano (uno Scamarcio maturo, nuovo) si trova a vedere coi suoi occhi. A riconoscere l’aberrazione del non saper alzare la testa e, di conseguenza, lo sguardo. Cinema ben fatto, colto ed elegante. A tratti un po’ risaputo e anni '90. Ma sa lavorare su sentimenti da camera che vorrebbero esplodere e far rumore, come quella vetrina che viene infranta all’accenno di una scelta di campo. L’orizzonte aperto alla fine si vedrà. E sarà molto più ampio di un piccolo amore di provincia.


La scheda

Regia: Giuseppe Piccioni
Interpreti: Riccardo Scamarcio, Benedetta Porcaroli
Italia 2022, 2 h e 5'
Genere: Drammatico
Dove: The Space Campus e Parma Centro
Giudizio: 3/5

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