PARMA FILM FESTIVAL
Leo Ortolani e, a destra, l'attore Nicola Nocella
L’inquietante storia della scalata verso il potere di un pastore pugliese, sullo sfondo di un paesaggio garganico spettrale.
Parla di questo «Il Maledetto», diretto dal regista Giulio Base. Il film, girato nel 2022, è stato proiettato nella serata di ieri al Cinema D’Azeglio (lunedì 11 novembre) in occasione del Parma Film Festival.
Il soggetto della pellicola è stato tratto direttamente dal Macbeth di William Shakespeare. Esattamente come la tragedia del drammaturgo di Stratford, «Il Maledetto» esplora i temi dell’ambizione, della colpa, della paranoia e della fragilità del potere.
La vicenda ruota attorno alla misteriosa figura di Michele, soprannominato «Il pecoraro», interpretato dall’attore Nicola Nocella. Michele è un ex militare affetto da disturbi psichiatrici e allucinazioni che vive in provincia di Foggia al soldo della cosca mafiosa della Sacra Corona Unita, entro cui ricopre un ruolo da subordinato. Michele vive assieme alla moglie, Leda, che sogna di scalare assieme al marito la piramide della Sacra Corona Unita.
Leda riesce a manipolare psicologicamente il marito, convincendolo a eliminare tutti coloro che si intromettono nella sua ascesa. Attraverso azioni sanguinose e vendicative, Michele riuscirà a diventare un Sacrista, fino ad uccidere il boss, diventando lui stesso il capo della cosca pugliese.
Alla proiezione del film erano presenti l’attore Nicola Nocella e il fumettista e critico cinematografico, Leo Ortolani, che hanno dialogato con Carlo Ugolotti, ricercatore dell’Isrec e dell’Università di Parma.
«L’appuntamento di oggi - ha esordito Ugolotti - fa parte della rassegna “Gemme rare” che ha l’obiettivo di valorizzare film validi che, come questo, non hanno raggiunto il pubblico quanto avrebbero meritato».
Il film, infatti, dopo la presentazione al Festival del Cinema di Roma non è mai uscito nelle sale.
«Sono anni che vorrei fare un fumetto duro, spietato e senza redenzione come questo film, un giorno forse lo farò» ha detto Ortolani, commentando la pellicola. «”Il Maledetto” è un film duro e crudo. Per impersonare la parte di Michele ho riversato tutto me stesso per nove mesi - ha affermato Nocella, che si è detto deluso dalla scelta di Rai Cinema di non diffondere il film nelle sale -. Ci sono delle scene in cui sia io che la troupe ci siamo emozionati molto. È stato un lavoro lungo e credo che questo film meritasse un pubblico proprio perché è crudo e abbastanza unico nel panorama italiano. Io stesso non empatizzo mai col protagonista e il finale è tragico».
Le ultime scene del film ricordano la conclusione dello Scarface di Brian de Palma. Un finale senza redenzione in cui la scalata al potere termina nel sangue, sullo sfondo aspro del Gargano e con in sottofondo il Macbeth di Giuseppe Verdi.
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