CINEMA
Chi, in Italia, chiamerebbe una pasticceria «Nessun rancore»? «No hard feelings» (che equivale, più o meno, allo straabusato e strapositivo «Solo cose belle» nostrano) è proprio il nome che Minnie dà alla propria attività. Nonostante le sue torte vengano apprezzate, il negozio rischia la chiusura. Prima di farci capire che non le butta bene con il lavoro, però, Minnie ci viene presentata come perseguitata dalla sfortuna durante una notte di Capodanno, nella quale, dopo una serie di peripezie, all’alba, conosce un coetaneo. Lui si chiama Quinn, è nato il suo stesso giorno (il 1° gennaio), nello stesso ospedale e le ha persino «rubato» il nome. Hai voglia a dire «nessun rancore»: anche perché, con il nome di Quinn, la madre del ragazzo vinse un importante premio in denaro che cambiò la vita alla sua famiglia, mentre la madre della ragazza per trent’anni ha vissuto in povertà. In «This time next year – Cosa fai a Capodanno?», come sempre, gli opposti si attraggono, al cuor non si comanda, prima di innamorarsi ci si deve detestare: tutto ampiamente prevedibile, visto mille volte e senza originalità, se non quando il regista Nick Moore getta uno sguardo sulla differenza di classe sociale tra i due giovani. La sua rom com se la gioca con quelle targate Hallmark o Netflix, prodotte in serie sotto le feste. Nessun risentimento solo perché, per la prima volta, a ventisei anni da «Sliding doors», scopriamo che l’abitualmente insopportabile John Hannah, invecchiatissimo, sa recitare anche senza smorfie.
Regia: Nick Moore
Interpreti: Lucien Laviscount, Sophie Cookson, Golda Rosheuvel, Monica Dolan, John Hannah
GB, 2024, colore, 1 h e 56’
Genere: Commedia
Dove: The Space Campus
Giudizio: 2 su 5
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