CINEMA
Emilia Perez
Vermiglio delude, Demi Moore commuove, Fernanda Torres sorprende e Timothee Chalamet resta a bocca asciutta: coi Golden Globes di ieri notte a Beverly Hills è cominciata ufficialmente la stagione degli Oscar. Quattro vittorie per Emilia Perez, tre per The Brutalist: la strada verso la notte delle stelle del 2 marzo al Dolby Theater sembra tracciata.
The Brutalist ha vinto per la regia (Brady Corbet), miglior attore in un dramma (un Adrian Brody in lacrime) e miglior film drammatico; Emilia Perez per la regia (Jacques Audiard), migliore attrice non protagonista (Zoe Soldana), migliore canzone (El Mal), miglior film commedia/musical e miglior film non in inglese, battendo in questo la favola montanara di Maura Delpero che resta in corsa nella long list degli Oscar: dopodomani scattano le votazioni per le nomination che saranno annunciate venerdì 17.
Hanno scelto i vincitori dei Globes 350 giornalisti di spettacolo che scrivono per testate non americane: questo aiuta a spiegare i successi di The Brutalist (un film di tre ore e mezza con 15 minuti di intervallo) e di Emilia Perez, recitato in spagnolo e candidato ufficialmente dalla Francia.
Tante sorprese e tante delusioni: sono rimasti a bocca asciutta Anora e The Wild Robot, mentre Conclave, arrivato in finale con cinque candidature (una come miglior attrice non protagonista per Isabella Rossellini) ha vinto con la sceneggiatura di Peter Straughan. Il biopic A Complete Unknown, da tre nomination è rimasto completamente a bocca asciutta: Timothee Chalamet che canta con la voce di Bob Dylan si è consolato sbaciucchiando Kylie Jenner vestita nel Versace vintage indossato da Liz Hurley nel 1999 quando era ancora fidanzata con Hugh Grant.
Sempre in tema di musica, ha elettrizzato la colonna sonora di Challengers e gli ex Nine Inch Nails Trent Reznor e Atticus Ross (premi Oscar per The Social Network e per Soul con Jon Batiste) hanno ringraziato il regista Luca Guadagnino per aver dato loro carta bianca. Wicked, il musical ispirato alla favola del Mago di Oz, ha vinto nella categoria del box office istituita dai Golden Globes l’anno scorso (quando vinse Barbie) dopo lo scioglimento della Hollywood Foreign Press e il passaggio a Dick Clark Productions e Eldridge Industries del miliardario Todd Boehly.
A Karla Sofia Gascon, prima trans candidata a un Golden Globe come migliore attrice in un musical/commedia è rimasta la soddisfazione di salire sul palco quando Emilia Perez ha vinto il miglior premio: «Possono metterci in prigione o sconfiggerci, ma non potranno mai toglierci l’anima o la nostra identità». Fernanda Torres, la 59enne brasiliana scelta come miglior attrice in un film drammatico per la performance in portoghese di Sono Ancora Qui davanti a Tilda Swinton, Angelina Jolie, Nicole Kidman, Kate Winslet e Pamela Anderson, non ha nascosto lo shock: non era preparata a ricevere il globo d’oro sulle orme della madre Fernanda Montenegro che 25 anni fa fu candidata ai Globes e agli Oscar per Central Station.
Non se l’aspettava neppure la 61enne Demi Moore, premiata per il thriller-horror di Coralie Fargeat, The Substance: «Faccio questo mestiere da 45 anni e questa è la prima volta che vinco come attrice. Quando 30 anni fa dissero che ero un’attrice da popcorn, mi convinsi che non avrei mai potuto ricevere un premio come questo e poco tempo fa avevo cominciato a pensare che forse era finita».
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