RECENSIONE
Come in tutte le saghe, arriva un certo punto in cui i protagonisti con i quali abbiamo condiviso le migliori avventure, scoprono di essere diventati adulti. È successo a Harry Potter, a Jesse e Celine della «Before Trilogy» e, adesso, anche a Bridget Jones.
Nel nuovo film, il quarto capitolo del fortunato franchise, dal titolo «Bridget Jones - Un amore di ragazzo» diretto da Michael Morris, la nostra anti-eroina sbadata, gelosa e perennemente innamorata, è una cinquantenne vedova e con due figli a carico. Attenzione, non è uno spoiler, dato che la morte di Mark Darcy (Colin Firth) è già nel trailer. Nonostante il drastico cambio di vita, Bridget è come la ricordiamo: la ragazza della porta accanto che, quando qualcuno bussa, va ad aprire avvolta nel pigiama di pile. In questa nuova avventura ci sono due personaggi che aggiungono, alla vicenda, un pizzico di british humour: sono Emma Thompson e Hugh Grant, ovvero la ginecologa cinica e il donnaiolo invecchiato. L’«amore di ragazzo» è, invece, un doppio personaggio. Uno è il toy boy del titolo, Roxster, un guardiaparco dolce, affettuoso con i bambini e, ovviamente, anche portentoso tra le lenzuola; l’altro, meno sexy ma più rassicurante, è il signor Wallaker, il rigido insegnante di scienze dei figli. Chi sceglierà Bridget? Lui, l’altro o (finalmente) se stessa?
Regia: Michael Morris Interpreti: Renée Zellweger, Chiwetel Ejiofor, Leo Woodall, Neil Edmond
Genere: Commedia, Usa, 2025, 2 h e 10’
Dove: The Space Parma Centro e Campus
Giudizio: 3 su 5
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