Montagna
Badignana, Lago Scuro, La Vezzosa: sono alcuni dei bivacchi che punteggiano altrettanti siti dell'Alta Val Parma, per sua natura luogo del cuore del Cai nel nostro territorio, la cui salvaguardia e valorizzazione rappresenta una delle linee guida dell'impegno della Sezione, che non può prescindere dalla collaborazione con le realtà - istituzionali e non - deputate alla sua tutela.
Tra queste il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, grazie al quale oggi quei bivacchi, come spiega il direttore, Giuseppe Vignali, «sono dotati di BivyPass, un innovativo sistema che permette di prenotarli online ed entrarvi digitando sulla tastiera collocata esternamente il codice del giorno ricevuto per email, che peraltro previene azioni di vandalismo all'interno delle strutture, chiedendo alle persone che vi pernottano una spesa davvero minima per accedervi».
Si tratta di uno dei diversi interventi attuati di recente dall'Ente Parco.
«Il BivyPass - spiega Vignali - è utile anche per l'Alta Via dei Parchi. Chi la percorre per esempio dalla Cisa verso Rimini o viceversa può anche scegliere di andare a pernottare nei bivacchi dando un piccolo contributo alla gestione e manutenzione degli stessi. Abbiamo altri due BivyPass a Prato Spilla che verranno attivati tra breve. Anche quei due bivacchi potranno essere utili, nei periodi di chiusura dell'albergo, per chi percorre l'Alta Via, perché fino a Monte Acuto non si trova dove dormire».
Tra gli interventi recenti il direttore del Parco ricorda che «a La Vezzosa abbiamo messo in piedi anche una sorta di pernotto in natura con lo stesso sistema del BivyPass per prenotare un posto tenda, avendo a disposizione i bagni esterni e i barbecue».
Per quanto riguarda le scelte più significative di sviluppo su cui il Parco sta lavorando «in Alta Val Parma – sottolinea Vignali - abbiamo in cantiere attività di sharing mobility: in località Cancelli e a Prato Spilla attrezzeremo strumenti che consentano di lasciare l’auto e magari anche di ricaricarla presso apposite colonnine. I progetti partiranno a primavera. Alla riserva Guadine Pradaccio abbiamo in corso un lavoro sulla diga danneggiata dalle recenti piene, ai Lagoni abbiamo terminato un intervento di efficientamento compreso il fotovoltaico, costato 300mila euro, che permetterà di eliminare l’uso del generatore elettrico a vantaggio del rinnovabile».
«Insieme al Cai abbiamo poi intrapreso sull’Alta Via circa 150mila euro di manutenzioni, sia della sentieristica che dei muretti a secco e lastricati, come sulla strada dei Lagoni e sul sentiero panoramico del lago Santo, e abbiamo sistemato il “percorso per tutti” di Lagdei”. Si può sicuramente affermare – conclude Vignali - che la parte più consistente della nostre risorse sarà sempre più rivolta alla cura della natura che, insieme alle comunità umane d’Appennino, costituiscono la grande emergenza di questo secolo».
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata