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«Meno complessità e contenziosi anche per aiutare gli enti locali»

«Meno complessità e contenziosi anche per aiutare gli enti locali»

di Andrea Violi  

29 Ottobre 2021, 09:56

Intervenuto all'assemblea dell’Associazione dei costruttori italiani

Rendere più snelle e «leggere» le normative e le procedure ha un'importanza strategica anche per gli amministratori pubblici e gli enti locali. L'eccessiva complessità delle normative aumenta i rischi di azioni legali, anche dopo anni, e capita che chi può (o deve) apporre la firma preferisca non decidere. Una sorta di burocrazia difensiva che mina alla base lo sviluppo dei territori.

È uno dei temi emersi dal dibattito che ha preceduto la chiusura del ministro Giovannini. Sul palco con il giornalista Enrico Mentana, il presidente di Ance Gabriele Buia e il sindaco Federico Pizzarotti in rappresentanza dell'Anci, l'amministratrice delegata di Rfi Vera Fiorani e Massimiliano Fedriga presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni.


Tanti comunque i temi toccati. Vera Fiorani parte dagli investimenti legati al Pnrr. Da parte di Rfi, tra progetti da portare avanti e progetti del tutto nuovi «in questo momento c’è in progettazione un paniere di 22 miliardi di euro». I progetti «tra dicembre e gennaio saranno completamente finiti. Da quel momento partono le procedure autorizzative e cominceremo a mettere sul mercato i lavoro che dovranno essere eseguiti, un portafoglio variegato». Per la Fiorani c’è bisogno di gestire eventuali problemi in corso d’opera: «La litigiosità con gli appaltatori non possiamo permettercela»; oltre ai controlli, bisogna collaborare sulle criticità. «Tutte le istituzioni devono mettersi in gioco, la cosa fondamentale è cercare da subito di creare un percorso condiviso - aggiunge Fedriga -. Le Regioni non vogliono sostituirsi al Governo ma pretendono di essere informate e partecipare al percorso. La pandemia ci ha insegnato che l’alleanza istituzionale tra Regioni e Governo è stata totale e sempre in un’ottica costruttiva e collaborativa».

Pizzarotti rimarca l’importanza dei Comuni nei lavori pubblici e parte da una necessità molto sentita: «Semplificare il Codice degli appalti. Abbiamo un doppio binario: se investo sulle scuole c’è una procedura, sul Pnrr ce n’è un’altra. Avere due binari diversi complica tutto. Sul tema degli espropri cito sempre un esempio casalingo: tre anni per fare un marciapiede in campagna; due anni e 9 mesi per gli espropri, tre mesi per il marciapiede». Spesso, aggiunge Pizzarotti, chi è in Parlamento non ha «consapevolezza di come impattano le norme» sul territorio e «per bloccare il 2% di persone disoneste blocchiamo anche il 98% e facciamo in modo che non riescano a lavorare». Inoltre è necessario ridurre il contenzioso, specie quando il secondo arrivato in un appalto blocca tutto con un ricorso. L’Anci chiede «da sempre» norme più semplici. È d’accordo Fedriga: «La norma chiara e trasparente aiuta ad essere veloci». In conclusione di dibattito, Buia sottolinea che «la convergenza di vedute mi fa molto piacere»: «Dobbiamo essere in maniera reciproca disponibili a capire le necessità delle imprese e, noi, quelle dello Stato».
 
 

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