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‌Cibus Forum, "bilancio straordinario" per l'ad di Fiere Antonio Cellie

‌Cibus Forum, "bilancio straordinario" per l'ad di Fiere Antonio Cellie

03 Settembre 2020, 05:11

In ‌ogni sezione 500 presenze, il massimo in tempi di Covid. "Non c'è sviluppo del food senza innovazione sostenibile"

Grande soddisfazione a Fiere di Parma, a conclusione della due giorni di Cibus Forum, che ha riportato in presenza, per la prima volta dopo il lockdown imposto dalla pandemia, il confronto tra operatori della food community, Consorzi di tutela delle eccellenze del made in Italy, organizzazioni agricole e imprenditoriali insieme alle istituzioni, rappresentate da tre ministri. «Un bilancio straordinario - ha commentato l’amministratore delegato di Fiere di Parma Antonio Cellie - con 500 persone, il massimo consentito in tempi di distanziamento sociale per l’emergenza Covid, in ogni sezione oltre al collegamento costante di 3mila utenti via web. Fisicamente Cibus Forum ha registrato la partecipazione di tutta la distribuzione, il mondo del largo consumo che ha già confermato la presenza a Cibus 2021. A maggio dell’anno prossimo, sempre in Fiere di Parma, si terrà la primi fiera dei comparti agroindustria e agroalimentare in calendario in Europa. Le fiere dunque ripartono da Parma» ha concluso Cellie, sottolineando inoltre che dal 2021 Cibus avrà cadenza annuale.

Cibus Forum, per l’amministratore delegato di Fiere di Parma Antonio Cellie, ha dimostrato che la «creazione del valore coinvolge tutta la fiere. E che non c'è rilancio virtuoso se non si capisce il valore che c'è dietro il lavoro in campo, in fabbrica, nei trasporti e nella logistica, sullo scaffale. Durante e dopo la pandemia abbiamo tutti capito - ha sottolineato il manager - che il cibo è valore, con la sua convivialità. E questa componente tipica dello stile di vita italiano ha 'meticciatò tutto il mondo». Dalla riscoperta del valore percepito si deve tuttavia «passare - chiede Cellie a nome degli imprenditori della Food community - al sostegno degli utilizzatori del cibo: non solo i consumatori ma la ristorazione e i pubblici esercizi, che hanno un ruolo fondamentale nell’alfabetizzazione dei consumatori. Un’alleanza di filiera che porterà a mangiare tutti meglio e più Made in Italy». Tuttavia, ha aggiunto l’Ad di Fiere di Parma, «non esiste sviluppo senza innovazione. E questa deve avvenire attraverso prospettive solo apparentemente strabiche: da una parte la riscoperta della tradizione e cultura gastronomica , dall’altra l'innovazione tecnologica a basso impatto ambientale. Nel segno di Greta dunque, andranno riscoperte tradizioni attraverso i droni, l’agricoltura di precisione, packaging compostabili, scelte no-spreco».

‌La seconda e ultima giornata di Cibus Forum  è stata dedicata, nella mattinata alle tematiche dell'agricoltura e della distribuzione. Dopo il saluto di Teresa Bellanova Ministro delle Politiche Agricole (in streaming) che ha ricordato, tra laltro, limpegno del Governo italiano per contrastare il sistema di etichettatura alimentare a semaforo “che induce a scelte disinformate” e le pratiche sleali in agricoltura, Denis Pantini di Nomisma ha presentato una ricerca su come cambiano i comportamenti dei consumatori italiani nellera post Covid. Pantini ha anche messo in guardia la filiera agroalimentare italiana: è necessario essere rapidi nellaffrontare la sfida del Green Deal, altrimenti si rischia che altri Paesi europei possano vantare una maggiore sostenibilità dei loro prodotti, tanto più che letichettatura a semaforo potrebbe definire i prodotti italiani come meno competitivi.

‌‌Fixing the Business Food Presentato oggi a Cibus Forum, la due giorni di networking promossa da Federalimentare e Fiere di Parma, «Fixing the Business of Food - The Food Industry and the SDG Challenge» , studio che analizza l’attuale andamento del settore alimentare e identifica i percorsi di sostenibilità delle imprese del settore verso il raggiungimento dell’Agenda 2030 e degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile. «L'obiettivo del progetto «Fixing the Business of Food», ha precisato Angelo Riccaboni, presidente Presidente del Santa Chiara Lab - Università di Siena e portavoce del progetto di ricerca condotto da Sustainable Development Solutions Network (SDSN), Columbia University, Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition, Santa Chiara Lab dell’Università di Siena «è quello di fornire un supporto alle imprese nell’attuale fase di transizione, accompagnandole ad adottare modelli di business capaci di cogliere le migliori opportunità offerte dal processo di trasformazione in atto. Uno dei risultati del progetto è la proposta alle aziende di una metodologia di autovalutazione del loro grado di sostenibilità utile a individuare possibili gap e a promuovere l’innovazione tecnologica e organizzativa adeguata alle proprie esigenze.»

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