La pesante ripresa della pandemia nel quarto trimestre dell’anno in corso ha interrotto l’andamento positivo dell’economia dell’estate e del terzo trimestre.
A soffrire, in modo particolare, sono i consumi che hanno subito e stanno subendo forti contrazioni. Infatti da più fonti si stima che nel 2020 gli acquisti delle famiglie caleranno del 9.7% rispetto all’anno precedente. L’unico settore che fa registrare una crescita è quello dei prodotti alimentari (+3,6%), con invece un calo consistente dei consumi di beni durevoli e di servizi.
Dal lato della produzione il centro studi di Confindustria prevede un calo del -15%. L’aumento previsto per il 2021 non consentirà di recuperare la perdita del 2020. I dati dei consumi e della produzione industriale hanno alla base un elemento comune che è quello del calo di fiducia determinato dalle difficili condizioni economiche delle famiglie e dall’incertezza dell’andamento della pandemia e delle misure prese dalle Autorità, come vediamo in questi giorni. Per le industrie, oltre alla crisi di fiducia, si aggiungono le forti difficoltà nelle catene del valore che condizionano i processi produttivi e distributivi.
Sempre il Centro Studi Confindustria rileva un aumento della produzione industriale nel terzo trimestre dovuta in particolare all’industria manifatturiera, con un recupero meno forte dei servizi. L’andamento delle esportazioni conferma questo dato, ma i parziali lockdown del quarto trimestre porteranno ad un peggioramento di questi dati.
Il problema più grave, comunque, sta nella domanda interna, che evidenzia una dinamica negativa legata al clima di sfiducia e di incertezza sul futuro da parte dei consumatori.
La preoccupazione di famiglie e imprese italiane è cresciuta fortemente nel quarto trimestre.
Come confermano i dati dell’Associazione Bancaria Italiana, rimane alta la propensio-
ne alla liquidità con una crescita dei depositi dell’8% e una cifra assoluta di 1682 miliardi.
Una cifra che arriva quasi ad eguagliare quella del Prodotto Interno Lordo. Questa situazione, dovuta alla situazione di incertezza ed alle chiusure per il Covid19, ha pesanti ricadute sull’economia. I doverosi ristori alle attività economiche colpite dalle chiusure previste dai Dpcm e i sussidi che sono stati erogati non sembrano avere influito sui consumi, ad esclusione di quelli alimentari in aumento.
È indispensabile agire prontamente per porre rimedio a questa situazione, mettendo in atto misure per la ripresa della domanda aggregata da un lato e per mobilitare i risparmi indirizzandoli, con opportune misure di incentivo, verso gli investimenti produttivi.
Alludiamo ad iniziative come i Piani Individuali di Risparmio. Certo che occorre al più presto approntare, da parte del Governo e del Parlamento, quel piano strategico, con il miglior utilizzo delle risorse dell’Europa con una visione rivolta al futuro.
Lascia ben sperare l’approvazione anche da parte delle opposizioni, in un clima unitario, dello scostamento di bilancio di 8 miliardi.
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