«Servono infrastrutture e collegamenti veloci con i territori vicini. Indispensabile risolvere i problemi di viabilità verso la Fiera. Completare la Ti-Bre e la ferrovia Pontremolese»
Le imprese italiane operano in un «Paese in perenne ritardo» che sicuramente non le aiuta ad essere competitive in un'economia globale «entrata in una fase delicata». Ma se il quadro internazionale e nazionale è problematico per chi fa impresa, esistono zone che vanno in controtendenza. È il caso di Parma e della sua provincia che, grazie al «gioco di squadra» fra le istituzioni e il mondo produttivo, è riuscita a raggiungere «successi internazionali», come ha rimarcato Annalisa Sassi, presidente dell'Unione parmense degli industriali, in occasione della 74ª assemblea annuale, riunita ieri pomeriggio al Teatro Regio.
PIÙ POTERE ALL'EUROPA
«Gli Stati Uniti hanno mutato la loro vocazione da “guardiani” della democrazia nel mondo a quella di “fautori di guerre commerciali” sulla scia del motto “America first”», ricorda la presidente Sassi, citando, dall'altro lato, gli sforzi che stanno compiendo la Cina e la Russia per potenziare il «loro ruolo politico ed economico». Di fronte alla grinta mostrata da questi tre colossi, il mondo imprenditoriale locale ribadisce la consapevolezza che «l'Unione europea non possa essere solo un gigante economico, ma debba diventare anche un gigante politico per affrontare le sfide crescenti di Stati Uniti, Cina e Russia». In questa complicata partita, l'Italia può giocare un ruolo di primissimo piano. Il suggerimento della Sassi al Governo è quindi di «trattare per avere un commissario di rango e dirigenti di primo livello», poiché se «l'Italia vuole giocare, come deve, un ruolo rilevante all'interno dell'Europa, deve evitare di essere emarginata dalla triade di comando europea che si sta profilando con Germania, Francia e Spagna».
RIMEDI PER UN PAESE FERMO
«La nostra aspettativa, per uscire da questa situazione oggettivamente difficile, è che si vada avanti comunque su due grandi direttrici: la prima riguarda le infrastrutture e gli investimenti pubblici da riattivare, la seconda riguarda la competitività delle imprese, vero motore di sviluppo del Paese», ricorda Annalisa Sassi, dopo aver fatto una disamina di cosa non funziona nei vari provvedimenti governativi. «Come Confindustria c’è stata, con il nuovo Governo, qualche iniziale difficoltà di approccio, dialogo e condivisione su tematiche per noi imprescindibili quali quelle della crescita e dello sviluppo», afferma la presidente Sassi, citando, come esempi, il reddito di cittadinanza e quota 100, provvedimenti che aumenterebbero il deficit, ma non la crescita. Il mondo produttivo però non si ferma alle critiche. «Ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, ridurre gli adempimenti burocratici, implementare la digitalizzazione, incrementare l'innovazione tecnologica, rilanciare la politica industriale sono alcuni degli obiettivi che vorremmo fossero perseguiti», dichiara per poi citare anche l'evasione fiscale. «Noi ribadiamo il nostro “sì” alla crescita, alle infrastrutture, a partire dalla Tav, ad una “spending review” finalmente incisiva ma anche il nostro “no” all’aumento del debito pubblico». Oltre ai temi strutturali, esistono scadenze più ravvicinate da affrontare. «Auspichiamo che il Governo apra al confronto costruttivo con Confindustria sullo “spinoso” tema della prossima manovra economica con proposte che coniughino le ragioni del consenso con le ragioni dello sviluppo».
PARMA FA SQUADRA
«Venendo al nostro contesto socio-economico è motivo di particolare soddisfazione, perché per nulla scontato, rilevare come il concetto di “gioco di squadra” sia ormai entrato nel dna dei vari “attori” locali. I successi internazionali che abbiamo ottenuto negli anni per la nostra città, che si chiamino Efsa, Festival Verdi, Collegio Europeo, Alma, Città Creativa Unesco per la gastronomia o, da ultimo, Parma capitale italiana della cultura, hanno infatti, come denominatore comune, il lavoro condiviso e l’unità di intenti», afferma la presidente, facendo notare una specificità locale. «Quello di Parma è infatti un territorio che riesce a bilanciare sviluppo economico e coesione sociale», prosegue, prima di citare alcuni casi concreti di collaborazione, come la costruzione del nuovo Centro oncologico dell’ospedale, senza contare il buon dialogo fra Ausl e Azienda ospedaliero universitaria. «Di un rinnovato spirito di condivisione e partecipazione è poi meritevole testimonianza l’associazione “Parma, io ci sto!”», aggiunge, riferendosi all'associazione nata grazie all’intuizione di alcuni imprenditori e del suo presidente, Alessandro Chiesi. Anche «Parma 2020» viene vista come «Un’opportunità che si inserisce in una traiettoria di “rinascita”».
SERVONO INFRASTRUTTURE
A livello locale, come a livello nazionale, servono infrastrutture, a partire dal «collegamento viario alle Fiere che spesso causa, nei momenti di punta delle varie manifestazioni, difficoltà oggettive», ricorda la presidente. «Su un versante più ampio - dichiara - è necessario ripristinare collegamenti viari “definitivi” con la sponda lombarda del Po e dare seguito al progetto della Ti–Bre». Ma al completamento di questa infrastruttura «deve poi essere affiancato quello della ferrovia Pontremolese». Entrambe le sollecitazioni «le stiamo proponendo ogni anno, ormai da decenni», fa notare.
I NOSTRI PUNTI DI FORZA ("Un 2018 positivo" - Guarda la videointervista a Annalisa Sassi - Video)
«Il 2018 si è concluso con un segno positivo per la nostra economia», assicura la presidente Sassi, parlando della scia positiva che dura dal 2015, anche se per l'anno in corso il clima di fiducia segnalato dalle imprese risulta «fortemente deteriorato». L'alimentare, la meccanica, l'impiantistica alimentare, le costruzioni, i servizi alle imprese e l'abbigliamento mantengono indicatori positivi, il chimico-farmaceutico restituisce «una vivace crescita dei volumi produttivi», la gomma-plastica vive una «situazione in chiaroscuro», fa notare Annalisa Sassi, tastando il polso ai vari settori industriali del territorio. Una esortazione rivolta ai giovani imprenditori ha arricchito la relazione della presidente dell'Upi. «Impegnatevi nello studio e, quando iniziate a lavorare, fatelo con passione e non abbiate paura di fare errori».
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