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Economia

Eurizon (Intesa SanPaolo): dove investire nel 2023

Andrea Conti - Responsabile Macro Research

19 Gennaio 2023, 09:19

Rischi esogeni: quale variabile preoccupa maggiormente per il 2023: recessione, rischi geopolitici, inflazione, energia, Covid, bolla immobiliare…?

Gli investitori stanno puntando, da un paio di mesi, sulla fine dello shock inflazionistico. La doccia fredda, per gli investitori, sarebbe quindi una inflazione che non scende, o scende meno rapidamente del previsto, e che richiederebbe un proseguimento della restrizione monetaria oltre il primo trimestre dell’anno. Come secondo elemento di rischio, una volta chiuso il capitolo inflazione, vi potrebbe essere un rallentamento dell’economia globale più brusco delle attese. Sarebbe però, per gli investitori, un rischio meno preoccupante rispetto al primo perché troverebbe parziale compensazione in un atteggiamento meno aggressivo da parte delle banche centrali.

Titoli di Stato:  lo scenario dei prezzi è in miglioramento, ma le insidie non mancano. Meglio investire a breve viste le incertezze sull’inflazione nel lungo periodo?

Dopo il rialzo dei tassi dello scorso anno consideriamo interessanti tutti i tratti della curva dei tassi. Le parti brevi sono tornate a remunerare la liquidità con tassi positivi, le parti lunghe offrono tassi a scadenza interessanti rispetto a 12 mesi fa e possono recuperare in conto capitale in un contesto di rallentamento economico. Da notare infine che in Eurozona i tassi reali pagati ai titoli legati all’inflazione sono ritornati positivi e, a questi livelli, possono essere interessanti per proteggersi dall’inflazione futura.

Bond: Il contesto rispetto allo scorso anno pare migliore. Cosa scegliere: Paesi sviluppati, emergenti, corporate?

Governativi Eurozona e titoli corporate di qualità sono le nostre attività favorite nei portafogli obbligazionari. Stiamo però anche gradualmente incrementando, con attenzione alla diversificazione, la quota di paesi emergenti, che offrono spread sui paesi sviluppati piuttosto interessanti.

Azioni: su quali settori puntare (ad esempio bancari, visti i tassi elevati) e quali piazze finanziarie promettono di performare meglio

Le valutazioni dei mercati azionari globali sono a livelli storicamente interessanti e troverebbero supporto in un contesto di rallentamento dolce. Vediamo però alcuni elementi di incertezza che ci inducono a non escludere una fase di volatilità a breve con differenti potenziali impatti geografici e settoriali, soprattutto nell’ipotesi di una brusca frenata per l’economia.

Commodities: contesto rischioso, si può ipotizzare di puntare, tra Etf, fondi o perfino trade, sulle materie prime?

La materie prime hanno vissuto la loro pagina di gloria con le ripartenze post covid e, purtroppo, con la guerra. Ora l’agenda, imposta dalle banche centrali, prevede moderazione dell’inflazione e della crescita economica, un contesto solitamente non molto favorevole per le materie prime che dovranno aspettare una nuova fase di surriscaldamento economico, cosa che avverrà più avanti nel ciclo economico.

Alternative: mattone e oro sono ancora beni rifugio? Meglio dimenticare le criptovalute?

Il miglior bene rifugio per l’investitore è una strategia di investimento basata sulla individuazione degli obiettivi di breve, medio e lungo termine e sulla costruzione di un portafoglio ben diversificato con il giusto orizzonte temporaneo necessario per il raggiungimento dei propri obiettivi. Il “resto” è speculazione finanziaria, le criptovalute rientrano nel “resto”.

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