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Dai 5,4 miliardi per l’esordio dell’Assegno di inclusione, che con l’addio al Reddito di cittadinanza arriverà dal 2024, al taglio del cuneo fiscale che sale di altri quattro punti per il periodo da luglio a novembre di quest’anno, raggiungendo i 6 punti per i redditi fino a 35mila euro e i 7 punti fino a 25 mila. Ma anche più fringe benefit, ovvero i bonus aziendali non tassati (beni e servizi compresi i rimborsi per le bollette), per i lavoratori con figli: il tetto sale a 3mila euro. Sono le novità dell’ultima bozza del decreto lavoro del primo maggio che sarà portato oggi al consiglio dei ministri. «Poteva essere un decreto più incisivo ma la strada è quella giusta perchè l'intervento sul cuneo fiscale accorcia la distanza tra il costo del lavoro in Italia e quello negli altri Paesi, è fattore di competitività», questo il commento di Annalisa Sassi, presidente di Confindustria Emilia-Romagna, in un'intervista al Corriere della Sera. La numero uno di Confindustria regionale, sugli effetti della manovra, ritiene che "sostiene famiglie e imprese e può avere effetti positivi anche sulle casse dello Stato» questo «a fronte di una spinta inflattiva che ha colpito le fasce più deboli che hanno ridotto spesa alimentare e qualità dei prodotti acquistati, non può che avere un effetto positivo sui consumi. Un tema molto discusso in questi tempi è quello dei contratti flessibili: "Quello che vedo è un sistema produttivo che attraversa una fase di grande discontinuità. Un'azienda deve trasformarsi ogni cinque-sei anni". Sui contratti? "Quelli a termine possono essere utili per progetti specifici ai quali altrimenti le aziende devono rinunciare. Ma non devono certo essere uno strumento totale, risolutivo. Ci sono altre modalità di supporto". Annalisa Sassi si riferisce "alla rete di welfare" e la direzione che sta prendendo il governo su questo settore " è giusta con la quota di fringe benefit esentasse per i premi aziendali. Possono essere uno strumento che facilita l'integrazione e migliora la qualità di vita. Ma si può fare di più. L'aspetto fondamentale é la formazione continua, perché il mondo si trasforma continuamente. L'introduzione del digitale, per esempio, sta avendo un impatto fortissimo. Tra le imprese dell'Emilia c'è forte sensibilità su questo tema. Le aziende devono rispondere proprio con la formazione nel quadro di una collaborazione intensa con le Università».
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