TRATTATIVA
Nella corsa al rialzo dell’inflazione e col caro bollette e benzina che tanto pesano sul potere d’acquisto delle famiglie italiane a tirare un respiro di sollievo sono circa 400mila lavoratori dell’industria food & beverage italiana. Dopo quattro giorni di serrate trattative no stop è stato sottoscritto il rinnovo quadriennale del contratto per i lavoratori e le lavoratrici dell’industria alimentare. In arrivo in busta paga 280 euro in più, con aumenti che decorrono da dicembre 2023 in tre tranche successive. Ci sono inoltre misure di lotta al precariato, welfare nonchè un avvio della riduzione dell’orario di lavoro a partire da gennaio 2026. Sono questi i principali risultati dell’intesa sottoscritta, all’alba, dai sindacati di settore Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil e 14 associazioni datoriali: Ancit, Anicav, Assalzoo, Assica, Assitol, Assobibe, Assobirra, Assocarni, Assolatte, Federvini, Italmopa, Mineracqua, Unaitalia, Unionfood. Piena e unanime soddisfazione viene espressa dal fronte sindacale per i risultati conseguiti in linea con gli obiettivi della piattaforma, soprattutto in materia di salario, welfare e contrasto alla precarietà.
Nel dettaglio il nuovo accordo prevede per la parte economica un incremento di 280 euro, per un montante complessivo che al termine dei quattro anni sarà pari a 10.236 euro. Viene poi migliorata la dotazione del welfare contrattuale, con un aumento di 4 euro per il fondo integrativo sanitario Fasa a garanzia di maggiori prestazioni. Per il fondo di previdenza complementare Alifond il contributo a carico delle aziende arriva a 1,5% (+0,3%, equivalente a 6 euro); viene inoltre rafforzato il fondo a sostegno del congedo di maternità e paternità. Per i congedi parentali, sono aumentate le ore retribuite per l’inserimento al nido e scuola dell’infanzia e per l’accudimento intra-generazionale per i genitori anziani, nonché per donne vittima di violenza. Rilevante anche l’implementazione degli strumenti per formazione, apprendistato e sicurezza.
Il commento di Affaticati (Fai-Cisl Parma Piacenza)
Fabrizio Affaticati, segretario generale di Fai-Cisl Parma Piacenza, che ha fatto parte della delegazione trattante, commenta: "Esprimiamo grande soddisfazione per il risultato ottenuto, in particolare relativamente alla retroattività dell'aumento per lavoratori e lavoratrici che potranno beneficiarne per un ammontare del 60% fin dalla scadenza del contratto precedente, nel 2023".
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