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TOP IMPRESE - Il presidente dell'Upi: «Qui c'è una classe industriale dinamica»

Buia: «Una giornata che esalta lo spirito innovativo di Parma»

Buia: «Una giornata che esalta lo spirito innovativo di Parma»

di Luca Molinari

06 Dicembre 2024, 16:37

«È stata una bellissima giornata, ricca di spunti di riflessione». Gabriele Buia, chiudendo i lavori della presentazione di «Top Imprese Parma», non ha nascosto la propria soddisfazione per la buona riuscita dell'evento.
Il presidente dell'Unione Parmense degli Industriali, rispondendo alle sollecitazioni di Sebastiano Barisoni (vicedirettore esecutivo di Radio24), si è quindi focalizzato sullo «spirito innovativo di Parma».
«Esempio positivo»
«Confrontandomi con altri territori - ha osservato Buia - posso affermare che Parma, nel contesto italiano, rappresenta un esempio positivo grazie a una classe industriale dinamica, che ha saputo raccogliere le grandi sfide di questo tempo, a partire da quella della sostenibilità».
Sostenibilità e costi
Buia ha quindi sottolineato la necessità di mettere in condizione tutte le imprese di raggiungere l'obiettivo, senza imporre costi insostenibili. «La sostenibilità è un punto di forza, ma costa - ha osservato -; non possiamo chiedere alle Pmi sforzi troppo grandi rispetto ai propri mezzi. Bisogna fare in modo che arrivino tutti all'obiettivo: quella della sostenibilità è una sfida che deve essere vinta, ma serve una grande attenzione a non imporre costi eccessivi a carico delle imprese».


Politiche energetiche
Importante anche lavorare nel campo delle politiche energetiche, investendo sulla ricerca del nucleare di ultima generazione. «Le aziende italiane sono penalizzate rispetto a quelle degli altri Paesi europei per colpa del costo dell'energia, molto più alto che altrove - ha rimarcato Buia -. Non bisogna avere timore nel guardare anche all'energia nucleare di ultima generazione per rispondere al fabbisogno energetico crescente e alle necessità delle imprese. Nel campo dell'energia bisogna guardare al futuro, altrimenti si rischia di perdere una sfida fondamentale. Su tematiche come questa servono passati adeguati, ma soprattutto una grande concretezza».
Burocrazia eccessiva
Un altro tema molto sentito dal mondo degli imprenditori è la semplificazione burocratica. «Non riusciamo a semplificare la burocrazia in maniera tale da spendere le risorse velocemente e poter aumentare la competitività - ha denunciato Buia -. La troppa burocrazia impedisce al Paese di crescere. Alleggerendo questa zavorra pesantissima, potremmo correre più forte rispetto agli altri Paesi europei. Nel mio piccolo ho cercato di battagliare su questo tema, soprattutto per quanto riguarda il mio settore, ma con risultati scarsi. Viviamo una grande confusione normativa che non aiuta l'imprenditoria: serve maggiore impegno da parte del legislatore in questo senso, dobbiamo dare all'impresa la possibilità di competere, invece continuiamo a gravarla con lacci e lacciuoli».


Infrastrutture prioritarie
Al centro del dibattito rimane sempre il tema infrastrutture. Il nostro territorio sconta una carenza che penalizza lo sviluppo del mondo imprenditoriale e quindi la crescita del benessere di tutta la comunità. «Sull'Alta velocità il dibattito non può fermarsi a una sterile polemica tra Parma e Reggio - ha sottolineato Buia - ma è bene ricordare che nella nostra città è stata costruita una interconnessione alla linea Av costata 120 milioni. Le ferrovie inoltre non hanno mai mantenuto fede agli accordi iniziali, che prevedevano la fermata di quattro coppie di treni Av a Parma. Quanto alla fermata, bisogna prendere esempio dalla Francia, dove il Tgv ha tante stazioni in cui poter fermare».
Buia, al pari di altri relatori, ha quindi sottolineato la necessità di migliorare la rotatoria in uscita dall'autostrada (oggetto di un progetto ad hoc) e il collegamento con le fiere.
Un'altra infrastruttura che attende di essere completata è la Ti-Bre. «L'autostrada oggi finisce in un campo - ha rimarcato Buia, senza giri di parole - si tratta di una infrastruttura fondamentale per il territorio che non può rimanere incompiuta».
Il piano casa
Buia, in qualità di delegato del presidente Emanuele Orsini, ha toccato anche il tema casa, illustrando per grandi linee il piano di Confindustria per risolvere l'emergenza abitativa. «La proposta - ha dichiarato - è quella di usare il risparmio privato con la garanzia pubblica». La richiesta è che il piano possa essere inserito nella manovra e che lo Stato garantisca la raccolta privata di finanziamenti.
«La cartolarizzazione delle operazioni - ha precisato lo stesso Buia - consentirebbe di realizzare tanti interventi attesi e di risolvere un problema atavico che colpisce il nostro Paese».
 

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