ECONOMA / IL LIBRO
Claudio Cacciamani
Nel piatto ci sono molti ingredienti, una miscellanea di pensieri e riflessioni da riordinare e utilizzare come guida alle scelte che tutti noi, volenti o nolenti, siamo chiamati a compiere in campo economico, finanziario e assicurativo. La ricetta non prevede alcuna lezione accademica, nessun manierismo, solo nuovi punti di osservazione e una modalità comunicativa inedita, colta e brillante, che spazia a tutto campo con un obiettivo: cercare di “far vivere tutti meglio con quello che hanno”.
In fondo è semplice ed esplicito il proposito che permea il nuovo libro di Claudio Cacciamani, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari all'Università degli studi di Parma, dal titolo “Zibaldone di pensieri economici, finanziari e assicurativi” edito da Giappichelli (pag.124, 22 euro). Nel pamplhet si dipana la storia del sistema economico-finanziario degli ultimi anni e le profonde trasformazioni che lo hanno attraversato. Ciò che lo rende unico è il piglio narrativo. Il volume raccoglie oltre una trentina di articoli che l'economista ha scritto tra il 2017 e il 2024, pubblicati come pezzi di fondo nell'inserto economico del lunedì della Gazzetta di Parma; una collaborazione che continua, con le sue analisi didascaliche che diluiscono una materia ostica. Cacciamani entra nel vivo delle argomentazioni parafrasando autori che con l'economia non hanno nulla a che vedere: un approccio divulgativo che invoglia alla lettura, togliendo ogni dubbio anche su acronimi e termini anglosassoni. Qualche esempio per capire. L'autore cita una frase di Antoine de Saint-Exupéry ne “Il piccolo principe” per introdurre il tema degli investimenti e dei valori immobiliari dopo la pandemia e sempre in questo ambito, menziona Sergio Endrigo e la sua “casa molto carina..” per parlare della politica della banca centrale europea e di acquisto della casa. E ancora, chiama in causa George Orwell quando ci si interroga sull'utilizzo delle informazioni rese al mondo bancario-finanziario e assicurativo, mentre si avvale di una massima di Italo Calvino nel segnalare il venire progressivamente meno del localismo bancario. La scia degli “apripista” è lunga, da Vasco Rossi, a Susan Storm de “I fantastici 4”, Da Pirro a Totò, da Gloria Gaynor ai Sette Nani.
Pur rispettando una cronologia, gli approfondimenti sono in ordine sparso e ben sintetizzati nell'omaggio a Leopardi che appare nel titolo del libro, peraltro con cognizione di causa, visto che Cacciamani ha frequentato il liceo a Recanati.
P.Gin.
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