DATI BANKITALIA
Non c’è frontiera che tenga. Il denaro travalica i confini. Le rimesse degli immigrati dall’Italia verso 156 Paesi continuano a crescere. La percentuale è meno impetuosa che in passato: +1,3%, oltre 8,2 miliardi di euro. Senza dimenticare il denaro che circola tramite i canali informali, stimati fra 10 e 30% di quelli ufficiali. Come sempre le differenze sono notevoli fra una destinazione e l’altra. Anche se a farla da padrone rimangono l’Asia e l’Africa. Il Bangladesh, nel 2024, ha scalzato nettamente tutte le altre destinazioni per l’invio di denaro, tanto a livello nazionale quanto a Parma, dove il rialzo è praticamente del 30 per cento. Dopo diversi anni di crescita senza sosta, i flussi di denaro dalla provincia verso l’estero sono stabili, a quasi 90 milioni di euro. Nel contesto di una regione che rallenta del 3 per cento, Parma continua a distinguersi. Non a caso la provincia fa parte di una ricerca nazionale, che ha visto coinvolte cinque Università, che, attraverso un campione rappresentativo, dipinge un quadro aggiornato degli immigrati che inviano denaro all’estero: profili, importi, motivazioni (nell’articolo a fianco).
Mettiamo subito in chiaro: non tutti i soldi che finiscono all’estero sono da considerare «rimesse». Non lo sono, ad esempio, le somme spedite dalle aziende per motivi commerciali. Le rimesse sono invii di contante da una persona a un’altra, attraverso un istituto di pagamento o un altro intermediario autorizzato, in primis i money transfer. Il fenomeno è articolato e i dati vengono pubblicati periodicamente dalla Banca d’Italia, che spiega in un documento: «Con il termine “rimessa” si indica la parte di reddito risparmiata da un lavoratore straniero e inviata al suo nucleo familiare nel paese di origine. La mobilità internazionale del lavoro, cresciuta considerevolmente negli ultimi decenni, si è riflessa in un aumento del valore assoluto dei flussi di rimesse registrati a livello globale».
Quanto spedisce ogni straniero? Lo ha studiato di recente la Fondazione Ismu di Milano, con un sondaggio fra 2mila immigrati in tutta Italia, dei quali 200 a Parma. In base ai primi risultati emerge un ammontare medio piuttosto elevato, fra 300 e 400 euro a persona.
Il trend degli ultimi anni è chiaro: le rimesse dall’Italia verso l’estero tendono a ingrossarsi. Dopo un leggero calo nel 2023, infatti, l’anno scorso sono tornate sopra i livelli del 2022. Le rimesse nel 2024 valgono 8 miliardi e 285 milioni di euro, 1,3% in più rispetto agli 8 miliardi e 177,5 milioni del 2023. Due anni fa il totale fu di 8,211 miliardi; 7,739 miliardi nel 2021 e 6,766 miliardi. La Banca d’Italia rileva che nel quarto trimestre i flussi di denaro si sono incrementati dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Sul +1,3% dell’intero 2024, aggiunge, «gli incrementi nei flussi verso i Paesi dell'Asia (+3,8 per cento) e del Nord Africa e Vicino Oriente (+7,6 per cento) hanno più che compensato il calo delle rimesse inviate verso l'Africa sub-sahariana (-7,6 per cento) e i paesi dell'Unione europea (-7,0 per cento)».
«Nel 2024 - continua l’analisi di Bankitalia - i primi tre Paesi beneficiari delle rimesse dall’Italia sono stati Bangladesh, che ha accresciuto la sua quota sul flusso totale al 16,9%, Pakistan (7,2%) e Marocco, che ha confermato la sua quota al 6,9%, superando marginalmente le Filippine. Le regioni che hanno registrato il maggior aumento delle rimesse verso l’estero rispetto al 2023 sono Campania e Lazio. Quasi la metà delle rimesse è provenuta dalle tre regioni più importanti in termini di flussi: Lombardia (21,9% del totale nazionale), Lazio (15,3%) ed Emilia-Romagna (10,0%); alla crescita complessiva hanno contribuito soprattutto i flussi verso il Bangladesh, in particolare dalle province di Napoli e Roma».
Nel 2024 da Parma sono state spedite rimesse per 89 milioni e 822mila euro. La differenza con l’anno prima è di 42mila euro, lo 0,046% in meno. Il panorama insomma è di stabilità, dopo anni di aumento. Fra i primi dieci Paesi che più ricevono soldi dalla provincia di Parma si concentra il 63% delle operazioni.
Chi manda più soldi in patria da Parma? I filippini hanno inviato 9,59 milioni: nonostante un rallentamento del 2,46% rispetto al 2023 si confermano al primo posto in provincia. La Nigeria diventa seconda con 8,12 milioni, in aumento del 4%. Segue l’India, con 7,4 milioni: in questo caso la contrazione è di oltre il 10%. Importo simile per il Pakistan: 7,21 milioni (+0,94%). Se l’exploit del Bangladesh è trasversale a tutta Italia, a Parma non fa eccezione: le rimesse in direzione del Paese del subcontinente indiano sono aumentate del 29,66% passando dai 3,44 milioni del 2023 ai 4,46 milioni del 2024. Trend positivo anche per lo Sri Lanka: +4,91% a 3,39 milioni di euro. Nella «top ten» parmigiana, rallentano gli invii di denaro verso diversi Paesi, che pure mantengono totali sopra quota tre milioni. È il caso di Senegal (-13,29%), Moldavia (-8,52%) e Tunisia (oltre -4%); Marocco -0,62%.
I casi interessanti non mancano nel resto della lista dei Paesi. La Georgia fa un balzo del 122%, dagli 885mila euro del 2023 ai quasi due milioni del 2024. In Ucraina sono stati mandati via money transfer e simili 1,9 milioni di euro (+4,5%); in Russia appena 2mila euro, quanto l’anno prima, e altri 23mila euro in Bielorussia (+21%). Anche l’Egitto in pratica raddoppia gli importi, da 461mila a 885mila euro.
E non dimentichiamo alcuni Paesi che negli ultimi anni si sono distinti nel panorama delle rimesse parmigiane e ora rallentano. Il Nepal ha ricevuto «solo» mezzo milione di euro, contro i 687mila euro dell’anno prima (-15,28%); il Mali cala del 19,47% pur restando abbondantemente sopra la quota del milione di euro.
Un altro aspetto interessante: le nazionalità più numerose sul territorio non sono quelle ai vertici dell'invio di rimesse. Nel Parmense gli stranieri più numerosi sono i rumeni (11.239 persone censite a inizio 2024) ma la Romania è al 15esimo posto fra i Paesi che ricevono denaro. Seguono gli albanesi (6.696 persone, con il Paese delle aquile al 13esimo posto per rimesse); terzi i moldavi (5.576), il cui Paese è decimo. Fra gli stranieri che hanno conosciuto un maggiore incremento in provincia di Parma spiccano le comunità di Ucraina (+11,6%), Tunisia (+10%) e Nigeria (+5%).
Spedire denaro costa. Ogni operatore applica i propri prezzi, sotto forma di percentuale sull'importo; percentuali che ad esempio tendono ad abbassarsi nel caso di importi più corposi. Un recente studio del Cespi (Centro studi di politica internazionale) ricorda che ridurre a meno del 3% i costi di queste transazioni è fra gli obiettivi dell'Onu. E l'Italia si è posta l'obiettivo di monitorare la situazione a livello nazionale, accrescendo la trasparenza e la concorrenza fra gli operatori. Un monitoraggio che fa il sito gestito dal Cespi www.mandasoldiacasa.it. Fra il 2022 e il 2024 il trend dei costi è al ribasso. In media i Paesi più «convenienti» da questo punto di vista sono Filippine, Senegal, Costa d'Avorio e Bangladesh. Fra i costi più alti invece figurano le operazioni verso Cina, Ghana, Albania, Brasile, Nigeria e Afghanistan. Il sito del Cespi traccia una panoramica del mercato e permette di calcolare la spesa prevista.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata