×
×
☰ MENU

La riforma che vuole l'Europa

Rimborsi aerei: futuro nero per i consumatori

Voli cancellati, ritardi, bagagli: sarà più difficile ottenere indennizzi. Ecco cosa cambia

Rimborsi aerei: futuro nero per i consumatori

di Patrizia Ginepri

10 Luglio 2025, 20:33

Tempi più lunghi per ottenere il rimborso per i voli cancellati e i ritardi, importi ridotti, limiti in caso di cancellazione e anche nuove disposizioni sul bagaglio a mano. In sostanza, avere un indennizzo dalle compagnie aeree risulterà più difficile se andranno in porto le novità previste dalla revisione del regolamento europeo sui diritti dei passeggeri aerei, approvata dal Consiglio dei Trasporti dell’Unione Europea. Il testo dovrà ora passare al vaglio del Parlamento europeo per diventare effettivo.
Dunque, dopo tanti anni di stallo, Bruxelles cambia rotta, ma da una prima analisi non sembra che la strada intrapresa vada in direzione di un miglioramento. «Le norme attuali sono obsolete e non in linea con la realtà odierna. Le regole riviste apporteranno oltre 30 nuovi diritti ai passeggeri aerei, applicabili dal momento dell'acquisto del biglietto fino all'arrivo a destinazione e, in alcuni casi, anche oltre. Si tratta di una pietra miliare storica, poiché non si sarebbe potuto raggiungere un accordo negli ultimi 12 anni», sostiene il ministro polacco ai trasporti Dariusz Klimczak, presidente di turno del Consiglio. Non sono di questo avviso le associazioni dei consumatori che mettono subito in guardia: “Se da una parte l’accordo rafforza alcuni diritti, su altri punti fondamentali si registra un netto passo indietro”.

Il vecchio regolamento

Approvato nel 2004, il Regolamento europeo n. 261 è stato per oltre vent’anni il punto di riferimento della protezione dei passeggeri nel trasporto aereo. Garantiva rimborsi in caso di cancellazioni, ritardi prolungati e imbarchi negati, ma nel tempo è stato giudicato insufficiente per rispondere alle nuove esigenze del settore. Le compensazioni variavano da 250 a 600 euro in base alla distanza del volo, ma l’accesso al rimborso era spesso ostacolato da procedure complesse, lungaggini burocratiche e interpretazioni poco chiare da parte delle compagnie. Inoltre, non erano previsti obblighi sistematici sull’assistenza immediata ai passeggeri durante i disagi.

Cosa cambia con la nuova riforma

La nuova normativa interviene, in particolare, in materia di indennizzi. Con le nuove regole sono previste molte più garanzie e automatismi per le compagnie in caso di ritardi e cancellazioni, ma risarcimenti più bassi per i ritardi e una soglia di tolleranza più ampia sulle ore del ritardo stesso. Il criterio centrale è la distanza del volo unita alla durata del ritardo. Il tetto massimo dei rimborsi scenderà da 600 a 500 euro. Mentre il ritardo tollerato crescerà da tre a quattro ore per i voli fino a 3.500 chilometri e diventerà di sei ore nel caso dei voli oltre i 3.500 chilometri. Il rimborso massimo sotto i 3.500 chilometri sarà di 300 euro. Il risarcimento, quindi, cambierà in base alla distanza: per viaggi inferiori a 3.500 km e intra-Ue ci sarà un risarcimento di 300 euro per ritardi oltre le 4 ore. Per viaggi oltre i 3.500 chilometri ci sarà un risarcimento di 500 euro per ritardi di oltre le 6 ore.
In caso di cancellazioni le compagnie aeree dovranno offrire ai passeggeri un volo alternativo il prima possibile, inclusi voli operati da altri vettori o con altri mezzi. Se entro tre ore dall'interruzione la compagnia non trova un reindirizzamento adeguato, i passeggeri potranno organizzarsi richiedendo un rimborso fino al 400% del costo originale del biglietto. Per il Codacons si tratta solo di un rimborso fuorviante perché se il costo del biglietto è di 30 euro, otterrà al massimo 150 euro. Anche se per acquistare un nuovo biglietto avrà speso una cifra maggiore.

Anche il tema del bagaglio a mano è stato al centro di numerose controversie negli ultimi anni, in particolare con le compagnie low cost, con Ryanair e EasyJet che avevano introdotto nuove regole in merito. Mentre le norme in discussione non introducono limiti standardizzati a livello europeo, lasciando ai vettori la libertà di stabilire dimensioni e condizioni di trasporto del bagaglio a mano. Una scelta che potrebbe alimentare ulteriori disparità di trattamento tra una compagnia e l’altra. Vengono però rafforzate le tutele in caso di smarrimento, danneggiamento o ritardo nella consegna dei bagagli.
Tra luci (poche) e ombre (tante), la revisione del regolamento europeo approvata dal Consiglio Trasporti Ue è al centro del dibattito. Secondo le società specializzate in assistenza al volo sono a rischio 200 milioni di euro di risarcimenti riconosciuti ogni anno dalle compagnie aeree ai passeggeri italiani per i disservizi legati al trasporto aereo.

Consumatori sul piede di guerra

Anche le associazioni dei consumatori si stanno muovendo per dare un contributo alla discussione e portare proposte migliorative prima dell’approvazione definitiva del nuovo regolamento. «Sicuramente non si tratta di disposizioni che entreranno in vigore a breve - premette Carmelo Calì, vicepresidente nazionale e responsabile trasporti e turismo di Confconsumatori -. Come è noto, questa proposta di modifica del regolamento dovrà essere esaminata dal Parlamento europeo e durante l’iter che precederà l’approvazione definitiva, sicuramente, come Confconsumatori, diremo la nostra. Speriamo che ci possa essere un miglioramento di alcuni punti che non sono condivisibili, a cominciare dalla revisione degli indennizzi e dei tempi in base ai quali si possono ottenere questi indennizzi».
La ragione è semplice. «Sostanzialmente - spiega l’avvocato Calì - fino a oggi, venivano considerate tre fasce: voli fino a 1.500 chilometri, da 1.500 a 3.500 chilometri e da 3.500 in su. Nella prima fascia la compensazione è di 250 euro, la seconda è di 400 euro, la terza di 600 euro. La modifica del regolamento eliminerebbe la fascia intermedia e, pertanto, tutto verrebbe uniformato fino a 3.500 chilometri con un indennizzo unico di 300 euro, mentre per la fascia più alta la compensazione scenderebbe a 500 euro. Le ore di ritardo del volo per poter chiedere un rimborso salirebbero da tre a quattro e dunque una maggiore tolleranza a favore delle compagnie aeree».

Ci sono anche aspetti positivi? «ln alcuni casi - prosegue l’avvocato Calì - il regolamento recepisce ciò che è stato stabilito in molte sentenze della Corte di Giustizia europea, ovvero i tanti diritti acquisiti in questi anni. Ad esempio, se si verificava una circostanza eccezionale il passeggero non aveva diritto alla compensazione pecuniaria. In molto casi le circostanze eccezionali citate dalle compagnie erano del tutto campate in aria, per questo motivo la Corte è intervenuta. Certamente non si tratta di buonismo da parte degli estensori di questa nuova proposta di regolamento, semplicemente non era possibile non riconoscere diritti ormai consolidati sulla base della giurisprudenza della Corte di Giustizia europea. Tuttavia, la tentazione di vanificare quanto stabilito si è manifestata nell’ambito degli indennizzi. Il testo vigente del 2004 non aveva formalmente riconosciuto il diritto del passeggero a ottenere la compensazione pecuniaria, una sorta di vuoto legislativo. E’ stata sempre la Corte a stabilire che la compensazione spetta anche nei caso di un ritardo pari o superiore alle tre ore e dunque a introdurre gli stessi diritti del volo cancellato».
Ma come si è arrivati a questa revisione? «Si parlava da tempo di una proposta di modifica della normativa - spiega il vicepresidente di Confconsumatori - e in un primo tempo sembrava che l’Europa fosse orientata verso un regolamento omnibus, un pacchetto che andava a normare una serie di diritti dei passeggeri uniformando tutti i settori del trasporto, oltre a quello aereo anche il ferroviario e quello su nave o su gomma. Poi questo impianto normativo omnibus è stato improvvisamente messo da parte ed è spuntato questo nuovo regolamento. Sarebbe interessante capire a cosa è dovuta questa accelerazione».

Tornando alle maglie più larghe in materia di ritardo aereo - un vantaggio economico per le compagnie, secondo l’avvocato Calì - «si tratta di una vanificazione di anni di giurisprudenza. Perché modificare quello che ha stabilito la Corte, con un intervento legislativo che riduce, dal punto di vista economico, diritti ormai consolidati? Risulta farisaica anche la giustificazione che viene data, ovvero che il problema è quello di consentire alle compagnie una gestione amministrativa più unitaria, come se i tre scaglioni attualmente in vigore portassero a un onere amministrativo di gestione particolarmente gravoso».
Cosa succederà ora? «Certamente - assicura Calì - ci auguriamo che si possano introdurre alcune modifiche e a questo proposito stiamo lavorando per presentare alcune proposte. Anche nella gestione dei reclami per indennizzi ci sono punti oscuri che non ci convincono e sui quali occorrerebbe fare chiarezza. Ad esempio, avanza l’ipotesi di rimborsi tramite voucher in determinate condizioni».
«In conclusione, la revisione aumenta la libertà delle compagnie aeree di aggrapparsi a eccezioni pretestuose per non pagare i risarcimenti e concede ampi margini sulle motivazioni dei ritardi in modo da scoraggiare le richieste di rimborso. Come detto, faremo le nostre proposte a riguardo e lanceremo anche alcune iniziative a tutela dei diritti dei passeggeri».

Un’ultima considerazione: ogni settore ha un regolamento europeo che lo disciplina, e la normativa è diversa. In tema di indennizzi, ad esempio, i rimborsi si differenziano. O possono essere elementi in comune, ma tutto è parametrato alle diverse condizioni. «Non bisogna dimenticare un aspetto presente in tutti i regolamenti - sottolinea l’avvocato Calì - il cosiddetto risarcimento supplementare: qualora il passeggero ritenga di aver subito un danno maggiore a causa del disservizio, può richiedere, in base alla legislazione del proprio Stato, un risarcimento supplementare. Ad esempio, nel caso in cui il volo sia stato cancellato, la compagnia non abbia riprotetto il passeggero, costretto a prendere un altro aereo. Se ha pagato 300 euro del nuovo biglietto ha perso un giorno di vacanza, questo risarcimento supplementare può essere richiesto».

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI