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Il nuovo trend dei servizi

Utenze, le insidie dei contratti «unici»

Gas, energia, telefonia: il boom delle offerte «convergenti» non fa sempre rima con convenienza

Utenze, le insidie dei contratti «unici»

di Patrizia Ginepri

25 Ottobre 2025, 18:50

Il settore delle utenze domestiche registra una crescita delle cosiddette offerte convergenti, che combinano luce, gas, Internet e telefonia. Queste offerte sono esplose dopo la liberalizzazione del mercato del gas e dell’elettricità, proposte da un’azienda o da una partnership tra operatori, che promettono una gestione semplificata: un unico fornitore per accedere a servizi di diversa natura e un risparmio sulle bollette.

Alcuni gestori di telefonia si sono lanciati nel mercato dell’energia e viceversa: c’è chi propone un pacchetto unico con tre utenze da attivare insieme; chi separa le proposte ma prevede sconti per chi è già cliente dell’uno o dell’altro servizio.

Più in generale, alleanze strategiche tra operatori permettono di beneficiare di soluzioni ibride, a partire dal servizio di connettività fissa e mobile proveniente fornitori diversi per poi estendersi ad altri ambiti di consumo, con un prezzo unico e soprattutto con una fattura unificata, più semplice e scontata.

Le offerte convergenti, si rivolgono alle imprese ma più spesso alle famiglie e si compongono di più livelli distinti, con la possibilità di aggiungere o integrare forniture. Tra le soluzioni proposte maggiormente innovative c’è anche la fornitura da fonti rinnovabili. Non solo. Le offerte possono anche prevedere l’assicurazione per l’assistenza sulla casa o per animali domestici, servizi Ict per navigazione in Internet (fibra e non solo), associata a soluzioni per la sicurezza informatica, ripetitori WiFi e l’acquisto di smartphone.

Secondo quanto emerge da uno studio condotto da Segugio.it una famiglia che sceglie lo stesso operatore per internet, luce e gas, può arrivare a risparmiare fino a 72 euro all’anno. È chiaro che la convenienza delle offerte combinate proposte da un solo operatore, rispetto all’attivazione di tre servizi separati, va esaminata, a seconda dei propri consumi di luce e gas e dunque delle proprie abitudini in casa, così come vedremo in seguito. L’Osservatorio svela, infatti, che puntare su luce, gas e Internet a casa con lo stesso operatore può garantire un risparmio netto sulla spesa, soprattutto per il primo anno, ma non mancano alcune eccezioni.

Detto questo, è importante sapere che, una volta attivata un’offerta convergente, se per risparmiare si decide di passare a un altro operatore per uno solo dei servizi inclusi nel pacchetto promozionale, è possibile farlo senza penali. Rinunciare alla convergenza potrebbe però comportare la perdita di bonus aggiuntivi previsti dall’operatore, facendo salire il costo dei rimanenti servizi da esso forniti. In ogni caso viene consigliato di confrontare periodicamente le offerte proposte dai diversi provider ed essere pronti a cambiare operatore, essendo il mercato delle utenze in continuo fermento, così da essere sicuri di poter contare sempre sulla tariffa più vantaggiosa del momento, senza rinunciare ad un servizio adeguato alle proprie esigenze.

Le criticità dell'«offerta unica» per Confconsumatori

«Si tratta di una nuova modalità di vendita di servizi che ancora deve scontare l’esperienza sul campo», mette subito in guardia l'avvocato Carmelo Calì, eletto di recente nuovo presidente nazionale di Confconsumatori. Calì ha ricevuto il testimone da Mara Colla che continuerà a far parte del Consiglio come presidente onoraria. «Tuttavia - prosegue Calì - sin da adesso si possono individuare alcune criticità. Innanzitutto bisogna sgomberare il campo dal latente equivoco che sta prendendo spazio in virtù del quale sussisterebbe un automatismo tra accorpamento dei contratti e benefici per i consumatori. Nulla di più sbagliato. Infatti l’eventuale unicità del contratto non garantisce condizioni migliori. In alcuni casi, ad esempio, potrebbe accadere che formali vantaggi su un servizio, che hanno consistenza economica irrisoria, vengano “compensati” con significative clausole di svantaggio, con un aggravamento dei costi. Bisogna comprendere che anche per questo tipo di contratti vale la vecchia regola: valutare concretamente tutte le singole condizioni caso per caso. Ciò a volte potrebbe risultare anche difficile perché i contratti potrebbero contenere delle previsioni poco chiare e trasparenti e l’utente potrebbe ritrovarsi, dopo la sottoscrizione, con condizioni diverse da quelle che erano state prospettate verbalmente oppure online. Infatti i venditori di questi pacchetti potrebbero soffermarsi su fantasiose utilità economiche oscurando, è proprio il caso di dirlo, gli aspetti negativi».

Un esempio? «Bisogna prestare la massima attenzione alla validità temporanea di alcune offerte - avverte il presidente nazionale di Confconsumatori -. Magari al momento della sottoscrizione tali opportunità vengono prospettate come sempre vigenti mentre, al contrario, hanno una durata temporale limitata e quindi scaduto tale periodo il consumatore si trova a pagare non solo e non tanto prezzi superiori, ma tariffe del tutto sproporzionate e esagerate. C’è poi da capire che per il consumatore è sempre importante avere una controparte facilmente raggiungibile sia per richieste di assistenza sia per qualsiasi altro motivo. È bene quindi verificare prima di firmare che la società venditrice sia munita di adeguato servizio clienti facilmente contattabile».

Nel caso di controversie

Come fa notare il presidente Calì, «nel caso di eventuali controversie, se non si dovesse definire la questione con un semplice reclamo e il consumatore volesse avviare una procedura conciliativa si porrebbe il problema di quale Autorità adire: quella delle comunicazioni o a quella per l’energia? E queste ultime poi cosa risponderebbero, “scaricherebbero” sull’altra la competenza ? Su ciò ad oggi non vi è alcuna certezza e il consumatore rischia di essere trascinato da un’Autorità all’altra per capire a chi rivolgersi e nel frattempo magari continua a subire disservizi o addebiti illegittimi». E a proposito di Autorità, «non possiamo certamente dimenticare l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - ricorda Calì - che in passato ha sanzionato molte imprese di questo settore per pratiche commerciali scorrette; senza voler innescare nessuna caccia alle streghe non possiamo certamente ritenere le società che vendono questi tipi di contratti siano immuni da tali rischi e quindi non possiamo escludere che anche con questi contratti i consumatori restino vittime di pratiche commerciali scorrette. In generale, queste considerazioni che abbiamo l’obbligo di fare, prudenzialmente, non significano che siamo pregiudizialmente contrari a questo tipo di contratti. Abbiamo sempre salutato positivamente le novità. Tuttavia la breve esperienza avuta presso i nostri sportelli ci induce ad invitare i consumatori a prestare la massima attenzione perché i nostri avvertimenti nascono dall’esperienza degli sportelli e non da una obiezione precostituita».

Il costo dell'energia

Negli anni scorsi i prezzi delle bollette energetiche sono schizzati alle stelle. Le cause sono state ribadite più volte e riguardano principalmente sia la guerra tra Russia e Ucraina (che ha aumentato le incertezze sulla fornitura di gas), che l’aumento della domanda di energia conseguente al periodo post-Covid. In Italia il costo dell'energia elettrica dipende fortemente dai prezzi dei combustibili fossili. In particolare dal prezzo del gas naturale, che genera quasi il 50% dell’energia elettrica nazionale. Più aumenta il prezzo del gas, e più aumenta il prezzo dell’energia. La causa risiede nel cosiddetto Pun (Prezzo unico nazionale) che, senza entrare in complicati tecnicismi, possiamo definire come la media dei prezzi di vendita dell’energia elettrica all’ingrosso. In pratica è un numero, espresso in euro/MWh, che esprime le compravendite di energia tra produttori, da una parte, e fornitori, dall’altra, che la rivendono ai clienti finali. Il Pun è importante perché è in base a questo indice che i fornitori calcolano il costo dell’energia che poi si rifletterà sulle bollette. In linea di massima, più alto è il Pun e più aumenta il costo dell’energia che verrà scaricato sui consumatori finali. Viceversa, quando il Pun scende i fornitori acquistano la materia prima a un prezzo più basso, e i costi in bolletta diminuiscono.

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