agroalimentare
Il Consorzio del Prosciutto di Parma ha messo a segno due risultati «estremamente rilevanti nella protezione della Dop». A Malta il Consorzio aveva riscontrato irregolarità riguardanti il preaffettato: veniva confezionato negli impianti locali, riportando la dicitura Prosciutto di Parma, in violazione del disciplinare della Dop secondo cui il prodotto in vaschetta può essere affettato solo in stabilimenti autorizzati, nella zona tipica di produzione in provincia di Parma, sotto la vigilanza dell’organismo di controllo. I legali del Consorzio hanno ottenuto la regolarizzazione di tutte le violazioni e un risarcimento.
In Brasile, dove la richiesta di riconoscimento della Dop e quella di registrazione del marchio non si sono ancora definite, i casi riguardavano marchi contenenti riferimenti alla parola «Parma». Come quella depositata da una nota azienda locale, e accolta dagli uffici competenti, per l’utilizzo della denominazione «Parman» destinata a prodotti a base di carne. I legali del Consorzio, constatato l’uso effettivo non solo del termine ma anche del nome «Parma», hanno vinto in primo grado di giudizio, ottenendo il riconoscimento dei danni subiti e l'impegno, da parte dell’azienda brasiliana, di rinunciare alle registrazioni ottenute e di non chiederne di analoghe in futuro.
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