Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano Cortina 2026
In poco più di un anno è stata realizzata un’opera che, per complessità tecnica, condizioni ambientali e valore simbolico, va oltre l’infrastruttura sportiva. Il nuovo Cortina Sliding Centre, pronto per ospitare bob, slittino e skeleton ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano Cortina 2026 ormai imminenti, è il frutto di una sfida che molti giudicavano impossibile. Una sfida che Impresa Pizzarotti ha raccolto sapendo di poter arrivare al traguardo. Oggi, quella scelta coraggiosa è diventata un simbolo di capacità, perseveranza e appartenenza.
Dalla firma del contratto, il 2 febbraio 2024, il cantiere ha corso contro il tempo. E ha vinto.
Realizzare una pista olimpica da 1.749 metri, con 16 curve e pendenze calibrate al millimetro nel cuore delle Dolomiti, ha richiesto un livello di precisione e di coordinamento fuori dall’ordinario.
La viabilità complicata, il clima rigido, le interferenze con strade, infrastrutture storiche e vincoli ambientali hanno trasformato il lavoro quotidiano in un percorso ad ostacoli.
Eppure, grazie alla collaborazione di tutte le forze in campo, alla dedizione e alla capacità di reazione dei team, il cantiere non si è mai fermato, neanche quando neve, vento e ghiaccio hanno reso quasi impossibile l’accesso ai mezzi d’opera. Giorno dopo giorno, curve e rettilinei hanno preso forma, fino alla costruzione del guscio in calcestruzzo refrigerato, e alla ghiacciatura della pista.

Il Cortina Sliding Centre rappresenta anche un primato tecnologico globale: la prima pista da competizione al mondo refrigerata con glicole, una miscela di acqua e glicole etilenico che sostituisce l’ammoniaca, utilizzata tradizionalmente negli impianti di questo tipo. Un sistema sostenibile che ha permesso di ridurre del 96% l’ammoniaca in circolo e di distribuire il freddo lungo tutto il tracciato garantendo un controllo millimetrico delle temperature in ogni tratto della pista. Ed è all’interno di questa rete complessa di tubazioni che si forma il ghiaccio olimpico, modellato a mano dai ghiacciatori, unendo tecnologia e artigianalità.
La nuova pista non è stata progettata solo per le Olimpiadi, è un’opera pensata per il futuro.
L’impianto infatti è concepito come un parco sportivo in grado di vivere tutto l’anno e di ospitare attività, eventi e iniziative sportive. La struttura unisce memoria e innovazione, conservando il ricordo della storica “Eugenio Monti” e allo stesso tempo offrendo nuove opportunità al territorio.
Accessibilità, sostenibilità, percorsi separati per atleti e spettatori, zone panoramiche strategiche: ogni dettaglio è stato pensato per garantire un’esperienza qualitativa e sicura anche dopo i Giochi olimpici.
Dietro l’opera, ma in realtà in prima fila, le persone. A rendere possibile tutto questo non sono state solo tecnologie e calcoli, ma le persone: 135 lavoratori mediamente presenti in cantiere, di 21 nazionalità diverse, oltre 35 subappaltatori e più di 115 fornitori. Operai, tecnici, ingegneri, artigiani del calcestruzzo, professionisti del legno, specialisti degli impianti, squadre dedicate alla refrigerazione, al controllo qualità, alle gallerie, ai sistemi di sicurezza.
Un mosaico umano che ha condiviso difficoltà, imprevisti, giornate di gelo e giornate di corsa, fino alla soddisfazione di vedere una curva dopo l’altra completarsi. In cantiere non c’era solo lavoro, c’era una comunità, un gruppo di persone che ha messo cuore, professionalità e orgoglio in ciò che stava costruendo. E che ha dimostrato, con i fatti, che l’eccellenza italiana è capace di affrontare e vincere sfide globali.
Oggi il Cortina Sliding Centre, che il 18 novembre ha ricevuto l’omologazione ufficiale da parte delle Federazioni internazionali di bob, skeleton e slittino, è molto più di un'infrastruttura olimpica, è un trionfo di collaborazione, eccellenza e senso di appartenenza, un’opera che resterà nella storia delle Dolomiti e dello sport italiano. Una prova di cosa il nostro Paese è capace quando mette in campo competenza, visione e determinazione.
I principali dati tecnici:
Lunghezza pista: 1.749 metri
Curve: 16
Velocità massima: 145 km/h
Tempo previsto di gara: 55/60 secondi
Sport previsti: bob a 4 uomini, bob a 2 uomini e donne, mono bob donne, slittino singolo, slittino doppio, skeleton. Abilitata anche alle persone con disabilità.
La prima pista a glicole al mondo per competizioni sportive
La pista, progettata per minimizzare l’impatto ambientale, incorpora un avanzato sistema di refrigerazione con ampiezza frigorifera di 3.150kW e utilizzo di soluzioni ecocompatibili.
Si tratta di una opera sostenibile per la prima volta al mondo per competizioni sportive con il liquido di distribuzione del freddo – il glicole - costituito da miscela acqua e glicole al posto dell’ammoniaca utilizzata negli altri impianti. Con questa tecnologia è stato ridotto l’uso del 96% dell’ammoniaca, che rimane confinata all’interno della sala macchine, utilizzata per la produzione del freddo.
Persone coinvolte nel progetto
Da febbraio 2024 sono state mediamente 135 le persone di 21 nazionalità diverse che in questi mesi hanno permesso la realizzazione dell’opera. Pizzarotti ha stretto accordi con oltre 35 subappaltatori – ditte principalmente venete e nazionali – e con oltre 115 fornitori di materiali.
Lo staff Pizzarotti che gestisce la commessa, è costituito da 22 unità tra operai e impiegati, con una significativa presenza femminile sia nel back office che in cantiere, occupata sia in ruoli operativi che manageriali.
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