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Il Pd privo di strategia: che zavorra per Bonaccini

Il Pd privo  di strategia: che zavorra  per Bonaccini

di Stefano Pileri

04 Novembre 2019, 13:36

Non bastavano i risultati delle elezioni umbre, con i relativi contraccolpi sulle possibili alleanze fra Pd e Movimento 5 Stelle. Ora Stefano Bonaccini deve  fare  i conti anche  con le proposte di nuove tasse contenute nella manovra messa  a punto dal Governo. E deve vedersela con  i  molti mal di pancia che ne sono seguiti, pure in Emilia Romagna, tanto che lui stesso si è fatto subito  portavoce delle richieste di modifica. Nonostante ciò, come naturale, è finito nel mirino della sua sfidante, la leghista  Borgonzoni. Il tutto mentre a Roma cinque stelle, renziani e dem  continuano a litigare. 
Si vota fra poco meno di tre mesi, ma è già iniziata la campagna elettorale per le regionali del 26 gennaio. Qui a Parma giovedì il leader della  Lega Salvini ha rimarcato l’importanza della sfida: il  Carroccio vede a portata di mano una storica affermazione nella regione simbolo della sinistra italiana. E’ vero, ed è sempre bene ricordarlo:  è un voto amministrativo, si vota   per eleggere il  governatore e  il consiglio regionale, si vota sul lavoro svolto e sui programmi per la Regione. Ma a nessuno sfugge il valore politico del voto di gennaio e l’importanza del risultato per il  futuro del governo e del Pd. Eppure, proprio il Partito democratico pare in balia degli eventi, schiacciato  tra le paure dei cinque stelle e gli attacchi di  Renzi che, sulla manovra, prova a  ritagliarsi un proprio spazio. I ministri dem rintuzzano gli attacchi e cercano di dimostrare senso di responsabilità. Ma  Zingaretti e compagni per ora sembrano senza strategia. Un altro problema per Bonaccini: un Pd in queste condizioni per lui rischia di diventare una palla al piede. 
 
 
 

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