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La «crociata» di Greta: da una piazza a mille piazze

La  «crociata» di Greta: da una piazza a mille piazze

di Francesco Bandini

29 Settembre 2019, 04:05

 

Greta è senz’altro il personaggio dell’anno. Tutti parlano di lei. Suscita sentimenti contrastanti: ammirata da alcuni (per quanto sia tutt’altro che accomodante), detestata da altri; portatrice di un messaggio di rivoluzionario buon senso per taluni, agitatrice qualunquista per talaltri. Quel che è certo è che ha saputo smuovere le coscienze di tanti, provocare prese di posizione, offrire un canale attraverso cui veicolare un sentimento – quello per la tutela del pianeta e per un’inversione di tendenza – che si sta facendo sempre più forte.
Non sarà lei a cambiare il mondo, ma nemmeno pretende di farlo. Quantomeno, non da sola. È una 16enne con una sindrome che appartiene allo spettro autistico, il che dovrebbe portarla ad allontanarsi dagli altri. Invece sta conducendo una crociata globale, che per qualcuno è una benedizione, per altri una perdita di tempo. Tutto questo, comunque la si pensi, è quasi incredibile, se si considera la sua età e da dove è partita: dalla piazza davanti al parlamento di Stoccolma, dove appena un anno fa si è inventata lo sciopero per il clima, armata solo di un cartello. E qualche giorno fa eccola all’Onu, dove con parole taglienti ha strigliato per la loro inerzia i rappresentanti di tutte le nazioni. Precoce e iconica paladina di un’umanità che non si rassegna o effimera vampata di una sterile indignazione destinata a non cambiare nulla? Lo scopriremo. Per ora di sicuro ci sono i milioni di persone che è riuscita a trascinare nelle piazze. Il che non è poco.
francesco.bandini@gazzettadiparma.it

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