Di solito all’interno di un partito si arriva a una scissione per l’impossibilità di continuare un’efficace e leale collaborazione in nome di principi comuni. E la conseguenza più logica è la fine delle esperienze politiche condivise che sono in atto, a partire da quella di governo. Nel caso della separazione appena operata da Renzi, invece, succede l’esatto contrario. L’ex premier e i suoi sostenitori hanno lasciato il Pd, ma si sono ben guardati dal lasciare il governo, che anzi hanno appena contribuito a far nascere. E a dispetto della rottura, si sono subito affrettati a dichiarare la propria volontà di continuare a lavorare insieme a Palazzo Chigi. Davvero uno strano divorzio.
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