×
×
☰ MENU

Stragi, l'America spaventata ha un solo nemico: se stessa

Stragi, l'America spaventata ha un solo nemico: se stessa

di Filiberto Molossi

05 Agosto 2019, 14:59

Due stragi in meno di 13 ore e un bilancio drammatico che porta con sè un carico di rabbia, lacrime, indignazione. Venti morti a El Paso, Texas, altri 9 a Dayton, Ohio. Per quanto si affanni a cercarne ovunque, specie dove non ci sono, l'America ha un solo grande nemico: se stessa. Il «terrorismo della porta accanto» è l'inevitabile  raccolto dell'odio: seminato ovunque per gli Stati Uniti, coltivato con cura per fini elettorali (e non solo), lasciato crescere a dismisura, senza alcun controllo. La strage di El Paso ha una matrice razzista: il killer 21enne -  sostenitore della politica anti-immigrati di Trump  - ha voluto dare una risposta «all’invasione ispanica del Texas». Sparando all'impazzata: così come, per  motivi che ancora restano sconosciuti, il 24enne di Dayton. E il problema, come aveva già capito in tempi non sospetti il regista Michael Moore (autore con «Bowling a Columbine» di un documentario illuminante) è sempre lo stesso: la paura. La paura immotivata che l'America ha di tutto: lo straniero, il diverso, l'immigrato, il vicino di casa o di confine. Cementata negli anni e ora incendiata dalla retorica ignorante e violenta del suo caricaturale presidente. Che cerca voti facendo leva (dove l'ho già sentita questa storia?) sull'intolleranza quando invece sarebbe il momento di gettare acqua (e non benzina) sul fuoco. Riportando il confronto in un ambito di civiltà. E prestando finalmente attenzione alla scottante questione delle armi - diffuse ovunque negli Usa - che per comodità o tornaconto nessuno sembra voglia affrontare.

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI