Ha emozionato la vittoria di Formolo ieri in Valtaro. Ciclismo d'altri tempi, coraggioso e sfrontato come coraggiosa e un po' sfrontata è stata la sfida che questa terra, nel nome di uno dei suoi figli più illustri, Bruno Raschi, ha voluto cogliere al volo sfidando scetticismo (a posteriori decisamente infondato) e perplessità. Con Formolo ha vinto anche la Valtaro, la sua gente, gli amministratori e tutti coloro che hanno contribuito a rendere indimenticabile questo maxi spot a livello nazionale.
Due ore di diretta Rai sono una grande occasione che, se colta con tempestività e intelligenza, possono rappresentare molto per un territorio poco conosciuto in Italia. Sfruttare al meglio questa visibilità è la prossima sfida per la Valtaro e i valtaresi. Intanto godiamoci questo successo: organizzazione perfetta, entusiasmo sulle strade, coinvolgimento ed emozioni forti, espressione di uno sport magnifico e dei suoi magnifici protagonisti.
Anche noi ci siamo entusiasmati nel seguire passo passo l'avvicinamento all'appuntamento clou, dalla crono di venerdì alla gara in linea di ieri.In queste vallate un tale evento verrà ricordato per decenni come gli arrivi del Giro d'Italia che diverse volte ha fatto tappa qui.
E speriamo che le immagini diffuse in tutta Italia siano calamita per i tanti appassionati che ogni giorno salgono in sella per macinare chilometri. Oltre alle peculiarità paesaggistico-ambientali, la Valtaro si è scoperta terra ideale per il ciclismo.
Non a caso ieri molti addetti ai lavori giudicavano il percorso della prova in linea uno dei più belli del Campionato italiano degli ultimi decenni.
Una carta in più, e che carta, che la Valtaro può giocarsi nella difficile competizione fra territori sul piano della ricettività turistica.
L'importante, ora, è non cullarsi sugli allori di una manifestazione splendidamente organizzata e sportivamente molto appassionante.
Ripartire da qui per valorizzare ancora di più un territorio bellissimo ma spesso trascurato.
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