Sblocca cantieri. Per quest'anno rischia di restare tutto fermo

Lo avevano battezzato decreto «sblocca-cantieri». E il nome era giustamente ambizioso: doveva servire a far partire i cantieri fermi da anni, nominando dei commissari che potessero utilizzare i 150 miliardi per opere pubbliche già stanziati e in attesa di essere usati. Un passo fondamentale per rimettere in moto un settore cruciale della nostra economia. Ma, visto lo stato delle cose, è quasi certo che  per quest’anno il governo non riuscirà a sbloccare proprio nulla. Perchè? Si stanno ancora apportando correzioni al testo e, nella migliore delle ipotesi, si arriverà a una prima approvazione al Senato fra non meno di dieci giorni. Dopo il voto europeo, potrebbe esserci il via libera definitivo della Camera dei deputati, sempre che non ci sia qualche terremoto politico che metta in crisi il governo.
 Però, come ha ben evidenziato sabato il Sole 24 ore, anche in  caso di approvazione, l'iter non sarà finito: a quel punto  inizieranno i sei mesi a disposizione del governo per il varo del regolamento che richiede una procedura lunga e complessa. E intanto non si sa bene che norme si potranno usare. Quanto ai commissari, per ora non sembra esserci all’orizzonte nessun accordo politico nella maggioranza su quali siano le opere da inserire. Qualcuno nel governo sembra preoccupato? Per il momento no: Cinque stelle e Lega  preferiscono continuare a polemizzare sul caso Siri o  ritirare fuori il problema dei grembiuli a scuola.