Contromano
Le caselle di posta dei giornalisti che si occupano di automotive sono state raggiunte la scorsa settimana da un comunicato che preannuncia l’arrivo in Italia in un futuro non troppo remoto di GV60 Magma. Tranquilli, non è un’astronave ma un crossover compatto elettrico. E fin qui nulla di strano, visto che rientra pienamente nella moda del momento. La peculiarità semmai è la Casa costruttrice, che non è cinese. E già questa è una novità.
Magma è costruita da Genesis, brand di lusso del Gruppo coreano Hyundai. Il brand Genesis è presente in diversi mercati, anche europei, da qualche anno e GV60 riprende buona parte della meccanica di Ioniq 5 e Kia EV6, modelli che abbiamo imparato già a conoscere, seppur timidamente, anche sulle nostre strade. Che ora Hyundai faccia rotta verso Italia, Francia, Paesi Bassi e Spagna con un altro brand induce però a una riflessione. Perché negli anni post pandemia hanno debuttato in Italia 18 brand e si prevede che nel giro di due-tre anni se ne aggiunga una decina. Se ci eravamo abituati all’idea di dover competere solo con i cinesi confidando che alla fine sopravviveranno alcuni dei troppi brand che stanno arrivano, il discorso si complica se cominciano a sbarcare anche i coreani, oppure i vietnamiti (occhio a VinFast), o ancora gli spagnoli che stanno rispolverando il marchio Ebro e perfino i turchi. Ai bordi del Mediterraneo sta infatti scaldando imuscoli Togg, acronimo che nasconde Türkiye’nin Otomobili Girişim Grubu, azienda nata nel 2018 con mire globali nel settore.
La torta del nostro mercato è quella che è, anzi tende a contrarsi. Se a tavola si siedono in tanti c’è il rischio che qualcuno resti a bocca asciutta. Decisiva, in questa partita, sarà la capacità di avere una rete capillare ed efficiente. Insomma, un buon «ultimo miglio». E chi ha deciso di smantellarlo negli ultimi anni potrebbe finire per pentirsi amaramente…
© Riproduzione riservata
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata