Alleanza Verdi Sinistra
Il neo presidente di Confindustria Emanuele Orsini torna ad insistere sul nucleare, un’arma di distrazione di massa che serve solo a fare perdere tempo nella transizione energetica e distogliere risorse a vantaggio di chi vuole continuare a vendere gas e petrolio. Il candidato Alleanza Verdi Sinistra alle Europee nella circoscrizione nord est Nicola Dall’Olio interviene sul tema specificando :
“I micro-reattori nucleari di cui parla Orsini, tanto cari anche a Calenda e Salvini che ne vorrebbe uno vicino a casa sua a Baggio, sono una tecnologia che semplicemente non esiste, non vi è un solo esempio di centrale di questo tipo in costruzione e men che meno in esercizio sul pianeta. Venendo alle tecnologie che esistono, i problemi che si incontrano con le centrali nucleari, lasciando da parte le questioni di sicurezza e di gestione delle scorie radioattive (in Italia rimasta tuttora irrisolta), riguardano i costi di investimento, i tempi di realizzazione e il costo finale del kWh, che non è più competitivo con le rinnovabili (dati Agenzia Internazionale per l’Energia). L’unico nuovo reattore in costruzione in Europa, quello di Flamanville in Francia, sconta un ritardo sui tempi di consegna di 12 anni. I lavori iniziati nel 2007, peraltro all’interno di una esistente centrale nucleare, dovevano essere terminati nel 2012. Ad oggi- evidenzia Dall’Olio- il reattore deve ancora entrare in piena produzione. I costi sono lievitati nel tempo e hanno raggiunto l’astronomica cifra di 13 miliardi di euro, quanto il Ponte sullo Stretto caro al ministro delle infrastrutture. Stiamo parlando di 17 anni a cui si devono aggiungere i tempi per la progettazione e per il procedimento autorizzativo. Ammesso che in Italia si trovino un Comune e una Regione disposti ad ospitare un reattore, il primo kWh nucleare ce lo avremmo, nella migliore delle ipotesi tra 25 anni. Ovvero quando dovremmo avere già raggiunto l’obiettivo della neutralità climatica e, cosa altrettanto importante, dell’autonomia energetica. Nel frattempo- si chiede Dall’Olio- cosa si fa? Continuiamo a bruciare combustibili fossili peggiorando la crisi climatica con grande gioia delle compagnie petrolifere che stanno macinando decine di miliardi di euro di extra-profitti a danno dei cittadini?”. Il candidato Dall’Olio suggerisce ad Orsini di confrontarsi con Elettricità Futura, la
sezione di Confindustria che riunisce le imprese elettriche italiane e che da tempo fa presente che in Italia sono in attesa di autorizzazione progetti per impianti di produzione di energia da rinnovabili per una potenza complessiva di 180 GW, più del doppio di quanto dovremmo installare per raggiungere l’obiettivo al 2030 del Piano Nazionale Energia Clima (65% sui consumi finali lordi di energia elettrica, obiettivo tra l’altro molto poco ambizioso). “Elettricità futura potrebbe inoltre spiegare ad Orsini che nel mondo, nel 2022, su 360 GW di nuova potenza elettrica installata, 300 sono da rinnovabili. E che la Cina da sola ne installa circa la metà, 140 GW all’anno contro i 45 della UE. Significa che il nucleare è già ora fuori mercato- conclude Dall’Olio- Le tecnologie e le soluzioni per la decarbonizzazione, l’autonomia energetica e la produzione distribuita di energia elettrica a basso costo ci sono già. Con la crisi climatica che viviamo, è semplicemente da irresponsabili perdere del tempo ricorrendo chimere che non esistono per continuare a bruciare gas e petrolio”.
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