Montagna
Foto d'archivio
“La Regione Emilia-Romagna potrebbe fermare le attività di ricerca mineraria nell’area delle miniere di Corchia”. Con questa dichiarazione il Vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega, Fabio Rainieri, ha voluto chiarire su quale ente incombe, al momento, la responsabilità di dire l’ultima parola sull’autorizzazione alla società italo australiana Energia Minerals per attività di ricerca di rame, piombo, zinco, argento, oro e cobalto all’interno di un’area di Appenino compresa nei territori comunali di Berceto e Borgotaro.
“Se si vuole veramente impedire l’apertura di miniere che impatteranno rovinosamente su un’area di montagna che ha una vocazione ambientale e turistica di enorme rilevanza e sulla quale lavorano da decenni le popolazioni che la abitano assieme a vari soggetti pubblici e privati, si deve cercare di bloccare subito l’iniziativa, anche impedendo quell’attività di ricerca che di per se non avrebbe impatto ambientale – ha proseguito Rainieri – La società privata che ha chiesto l’autorizzazione per la ricerca non fa certo questo investimento a solo scopo speculativo ma per aprirvi presto o tardi un’attività di estrazione mineraria".
"Nell’ottobre del 2021 - conclude Rainieri - abbiamo votato all’unanimità in Assemblea regionale di impegnare l’amministrazione regionale a non consentire che in quell’area siano aperte miniere perché convinti che con l’inevitabile parere positivo dei Ministri della transizione ecologica e della cultura e del paesaggio del precedente Governo Draghi non potesse essere fermata l’attività di semplice ricerca dell’esistenza in quel sito dei minerali. Invece, proprio quel parere dovrebbe prevedere la possibilità di bloccare le ricerche almeno nella parti dell’area più sensibili dal punto di vista ambientale e probabilmente di maggiore interesse per la società mineraria. Quelle parti sono Siti della rete Natura 2000, precisamente la ZSC Groppo di Gorro – IT4020011 e la ZSC Belforte, Corchia, Alta Val Manubiola – IT4020013, sulle quali, secondo quanto stabilito dal Regolamento per la conservazione dei SIC e delle ZPS, non possono essere aperte nuove cave o ampliate quelle esistenti ed è vietato asportare materiale mineralogico e paleoantropologico salvo autorizzazione dell’ente gestore. Quest’ultimo è appunto la Regione Emilia-Romagna alla quale chiederemo con una interrogazione nei prossimi giorni di non dare alcuna autorizzazione ad asportare il materiale occorrente per la ricerca”.
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