Giustizia
La procuratrice generale reggente Lucia Musti
Gli organici della giustizia in Emilia-Romagna scoperti del 25%. I lavori straordinari a palazzo Baciocchi che costringeranno la Corte d’Appello di Bologna a traslocare, a rotazione, locali e dipendenti. E ancora l'ultima sentenza sulla strage di Bologna, con l’ergastolo in primo grado per l’ex Avanguardia Nazionale Paolo Bellini e «l'Emilia-Romagna madre adottiva di mafie», come ha sottolineato il procuratore generale reggente, Lucia Musti.
Poi i femminicidi, 11, che proiettano l’Emilia-Romagna al secondo posto nella classifica delle regioni che detengono questo terribile primato e infine l’aumento dei reati legati al codice rosso, la crescita delle notizie di reato dei minori e i maltrattamenti in famiglia che per la prima volta superano i reati di droga. Sono gli argomenti che hanno tenuto banco durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2023, che si è aperto con il discorso del presidente della Corte d’Appello di Bologna, Oliviero Drigani. All’evento erano presenti, tra gli altri, anche il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini e l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi.
«In Italia nel 2022 i femminicidi sono stati 120. Tra questi ben 11 si sono verificati in Emilia-Romagna; nel 2021 nella nostra regione erano stati 13 su 109 a livello nazionale; nel 2020 erano stati 6 in ambito regionale. L’Emilia-Romagna è la seconda regione in Italia per numero di femminicidi», ha sottolineato Drigani nella sua relazione. Il presidente della Corte d’Appello ha poi segnalato un «un notevole aumento dei cosiddetti reati da codice rosso (violenze sessuali, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori). In particolare - ha detto - si sta assistendo ad un sempre maggior numero di denunce per il reato di maltrattamenti in famiglia, entro le quali particolarmente accentuato è l’aumento di denunce da parte di donne straniere appartenenti a Paesi extra Ue».
La pg Lucia Musti ha invece ricordato che le iscrizioni contro autori noti per maltrattamenti in famiglia sono passati da 2610 a 2708 noti, +3,75%. «Evidenzio all’attenzione di tutti che si tratta delle iscrizioni più numerose contro autori noti fra i reati considerati nella rilevazione per l’anno giudiziario». Per la pg, infine, «appare del tutto singolare che queste iscrizioni siano, per la prima volta, superiori a quelle per il testo unico in materia di stupefacenti». Poi i reati legati ai minori. «Per quanto riguarda l’area penale, le notizie di reato aumentano nel loro complesso (+21%) - ha specificato Drigani - e sotto il profilo della gravità delle condotte denunciate».
A breve, per quanto riguarda la strage di Bologna, dovrebbero essere depositate le motivazioni della condanna in primo grado all’ergastolo per l’ex Avanguardia Nazionale Paolo Bellini. Musti ha detto che il processo «ha portato alla luce un inquietante quadro complessivo in cui erano coinvolti alti responsabili di settori deviati dei servizi di intelligence, controllati dalla P2, in un’ottica di continuità con le stragi di piazza Fontana e piazza della Loggia». E le motivazioni, appunto, sono attese «dalla stragrande maggioranza della società civile e democratica del nostro Paese».
Ma la pg ha parlato anche di mafia: «Il distretto dell’Emilia-Romagna non ha generato alcuna mafia. Dunque possiamo dire che questo distretto non è madre naturale di alcuna mafia. Ciò nonostante è madre adottiva», ha detto ricordando le indagini e i processi contro la 'Ndrangheta, 'Aemilia', 'Grimilde' e 'Perseverance'. «Mafie che lavorano in Emilia-Romagna, in particolare la 'Ndrangheta, e che hanno un Dna di origine determinato dal patrimonio genetico della madre naturale, sono state purtroppo felicemente adottate dall’Emilia-Romagna e, dunque, ne sono figlie adottive».
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