Caprara
I carabinieri lo hanno trovato in casa ubriaco. Aveva la patente sospesa
Era a casa, verosimilmente in stato di ebbrezza, e non è stato in grado di fornire alcuna spiegazione dell’accaduto l’uomo di 39 anni arrestato dai carabinieri e accusato - fra le altre - di di omicidio stradale e lesioni personali gravissime per l’incidente di ieri sera a Campegine costato la vita a due ventenni, con un coetaneo grave in ospedale.
«Lo abbiamo rintracciato confrontando le dichiarazioni rese dalle persone coinvolte con le immagini delle telecamere di sorveglianza - spiega Roberto Iandioro, comandante dei carabinieri della compagnia di Guastalla - Grazie ai filmati e al rilevamento targhe una volta acquisita quella del mezzo siamo risaliti al proprietario. Lo abbiamo trovato in casa, si è rifiutato di sottoporsi ad alcoltest» che gli era stato chiesto perché aveva un forte odore di alcol. «Oltretutto aveva una patente ritirata ad agosto scorso. Insomma, non doveva trovarsi lì», sulla strada.
Da accertamenti risulta che l’uomo fosse un autonomo, non lavorava per conto di terzi. Il carico che si è sganciato e ha travolto l’auto sulla quale viaggiavano le vittime, secondo prime ipotesi, era caricato male. È uscito lateralmente, una valanga di impalcature che ha invaso la corsia del senso di marcia opposto: prima ha preso marginalmente una Bmw il cui conducente è rimasto illeso, poi ha investito quella dei tre giovani che in pratica avrebbe fatto da scudo verso la macchina successiva, la terza coinvolta. A bordo di quest’ultima viaggiava una famiglia, mamma, papà e due figli di 10 e 13 anni, tutti in stato di choc ma dimessi già in serata.
Il 39enne, spiega il comandante, «non può non essersi reso conto di quello che era successo perché trasportando numerosi ponteggi, uno scarico di quella portata anche solo per il rumore non poteva passare inosservato». Proseguono gli approfondimenti dei carabinieri. La convalida dell’arresto dovrebbe essere fissata per lunedì.
Tragico incidente di Campegine, rintracciato e arrestato l'autista "pirata": è un 39enne di Montecchio
È stato rintracciato e arrestato dai carabinieri di Guastalla il presunto conducente dell’autocarro che ieri sera nel Reggiano è fuggito dopo aver perso il carico di impalcature che ha travolto tre auto causando due morti, un ferito gravissimo e altri quattro feriti meno gravi. L’uomo, reggiano, 39 anni, si è rifiutato di sottoporsi all’alcol-test. Era alla guida con patente sospesa: gli era stata ritirata ad agosto per guida in stato d’ebbrezza. È accusato di omicidio stradale, lesioni personali gravissime e fuga da incidente in caso di omicidio e lesioni, ora a disposizione della Procura diretta da Gaetano Paci. All’uomo, abitante a Montecchio Emilia, è stata contestata anche la guida in stato d’ebbrezza, essendosi rifiutato di sottoporsi agli accertamenti, e guida con patente sospesa.
L’incidente è avvenuto ieri nel tardo pomeriggio, intorno alle 18.30, sulla provinciale 111 in località Caprara, nel comune reggiano di Campegine. L’autocarro, per cause ancora da chiarire, all'altezza di via Razza Lago verso Sant’Ilario d’Enza, ha perso il suo carico di componenti d’acciaio per ponteggi edili, che ha travolto un’auto e colpito altre due. La prima, una Citroen Picasso, che viaggiava in senso opposto, è rimasta schiacciata e dei suoi tre giovani occupanti, tutti residenti a Reggio Emilia, due sono morti: il conducente di 19 anni e l’amico di 21. L’altro 21enne a bordo è gravemente ferito e si trova in prognosi riservata in ospedale a Parma.
Il carico ha investito anche altre due auto, una Bmw con il conducente rimasto illeso e una Peugeot 208 con quattro persone a bordo, lievemente ferite. Oltre ai carabinieri sono intervenuti il 118 e i vigili del fuoco.
Dopo il violento impatto l’autocarro è fuggito ma i militari di Guastalla, anche grazie alla visione di filmati dei varchi di lettura targhe, sono riusciti a localizzarlo e a rintracciare l'autista datosi alla fuga. Il 39enne è stato arrestato e l'autocarro sequestrato. Le salme delle due giovani vittime sono state messe a disposizione della Procura di Reggio Emilia.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata