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Per la Commissione europea TikTok e Meta violano regole digitali su trasparenza

Per la Commissione europea TikTok e Meta violano regole digitali su trasparenza

24 Ottobre 2025, 19:48

BRUXELLES - La Commissione europa ha riscontrato in via preliminare che TikTok e Meta hanno violato l'obbligo di garantire ai ricercatori un accesso adeguato ai dati pubblici ai sensi della legge europea sui servizi digitali (Dsa). La Commissione ha inoltre riscontrato in via preliminare che Meta, sia per Instagram che per Facebook, ha violato l'obbligo di fornire agli utenti meccanismi semplici per segnalare contenuti illegali e di consentire loro di contestare efficacemente le decisioni di moderazione dei contenuti. Se il parere della Commissione sarà confermato, i due colossi social rischiano una multa fino al 6% del fatturato annuo mondiale.

Sotto il profilo dell'accesso ai dati da parte dei ricercatori, la Commissione contesta le procedure e gli strumenti onerosi messi in atto da Facebook, Instagram e TikTok che forniscono così ai ricercatori dati parziali o inaffidabili. Per quanto riguarda Meta, sono due gli aspetti finiti sotto la lente della Commissione, la cui indagine è stata condotta in collaborazione con la Coimisiún na Meán, il coordinatore irlandese dei servizi digitali. In primo luogo, vengono contestati i meccanismi di segnalazione di Facebook e Instagram che consentono agli utenti di indicare e rimuovere contenuti illegali, come materiale pedopornografico e contenuti terroristici.

Per palazzo Berlaymont, i meccanismi applicati impongono agli utenti diversi passaggi superflui, rendendoli non intuitivi. Sia Facebook che Instagram poi fanno uso dei dark pattern, interfacce dal design ingannevole, nei meccanismi di segnalazione, pratiche queste che secondo la Commissione possono creare confusione, minando così l'efficacia dei meccanismi di segnalazione.

Il secondo aspetto riguarda i meccanismi che consentono agli utenti di contestare le decisioni di moderazione dei contenuti quando le piattaforme rimuovono i loro contenuti o sospendono gli account. Anche in questo caso, per palazzo Berlaymont i meccanismi previsti da Facebook e Instagram non sarebbero efficaci perché gli utenti non possono fornire spiegazioni o prove a sostegno dei loro ricorsi. Facebook, Instagram e TikTok hanno la possibilità di accedere al fascicolo di indagine e difendersi. Se le conclusioni saranno confermate, la Commissione potrà infliggere ammende fino al 6% del fatturato annuo globale.

La decisione odierna riguardante i meccanismi di ricorso utilizzati da Facebook e Instagram dimostra l'infondatezza delle accuse secondo cui la legge europea sui servizi digitali (Dsa) sarebbe uno strumento di censura, sostiene il portavoce della Commissione europea per il digitale, Thomas Regnier, sottolineando che "il Dsa sta facendo il contrario: protegge la libertà di parola, consentendo ai cittadini dell'Ue di opporsi alle decisioni unilaterali di moderazione dei contenuti prese dalle grandi aziende tecnologiche".

Oggi la Commissione europea ha riscontrato in via preliminare che Meta, sia per Instagram che per Facebook ha violato l'obbligo, previsto nel Dsa, di consentire agli utenti di contestare efficacemente le decisioni di moderazione dei contenuti quando le piattaforme rimuovono i loro contenuti o sospendono gli account. "Da aprile 2024 Meta ha adottato oltre 918 milioni di decisioni di moderazione dei contenuti che hanno interessato gli utenti nell'Ue. Circa 68 milioni sono stati contestati dagli utenti nell'Ue, proprio grazie al Dsa" spiega il portavoce, specificando che "21 milioni" di ricorsi, pari al 31%, hanno avuto successo e hanno dovuto essere ripristinati da Meta".

Istantanea la difesa di TikTok, che si dice "impegnata a garantire la massima trasparenza per la propria community". Tuttavia "i requisiti che impongono una riduzione delle misure di protezione dei dati risultano in diretta contrapposizione con il Dsa e il Gdpr", fa sapere un portavoce. "Se non fosse possibile rispettare pienamente entrambi, invitiamo le autorità di regolamentazione a fornire indicazioni su come conciliare tali obblighi", ha affermato.

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