Natura, manualità e momenti di armonia. Iniziativa della Coop Lasse in collaborazione dell'unità di Neuropsichiatria Infanzia
La natura, il contatto, la manualità, l’esperienza diretta, come terapia. E’ questo il fulcro, il cuore pulsante di un progetto sperimentale, primo nel suo genere in Italia, ideato e sviluppato a Fornovo dalla Coop Lasse in collaborazione e con il finanziamento dell’unità operativa di Neuropsichiatria Infanzia e adolescenza dell’Ausl di Parma, distretto Valli Taro e Ceno: una iniziativa che ha registrato nelle scorse settimane la partecipazione di bambini e ragazzi dai cinque ai quindici anni, con sensibilità e fragilità differenti, che avevano particolarmente sofferto l’allontanamento forzato dalla scuola, mettendo al centro delle azioni la relazione dei bambini e ragazzi con la pecora, animale sociale, molto docile e intelligente.
Lo spunto per la realizzazione di questa esperienza unica, è arrivato da Roberta Graiani, psicologa e psicoterapeuta specialista in età evolutiva, che ha saputo trasformare l’incontro casuale con una pastora in una proposta che ha un evidente valore terapeutico, grazie al contatto con la natura e all’utilizzo della manualità, ma anche l’obiettivo di valorizzare tradizioni antiche e in generale la biodivesità del territorio.
Già dal 2016 Roberta ha realizzato le prime esperienze di gregge con i bambini, in collaborazione con i Parchi del Ducato, arrivando a coinvolgere anche le scuole.
Il filo che lega Roberta al mondo della pastorizia l’ha quindi portata, l’anno successivo, ad introdurre l’uso delle lane di pecore autoctone o in via di estinzione nel laboratorio creativo Graphium, della cooperativa sociale Lasse di Fornovo.
Fino ad arrivare al progetto di quest’anno in collaboraizone con Ausl di Parma, distretto Valli Taro e Ceno, che l’ha finanziato.
«I bambini - spiega Roberta Graiani - sono stati protagonisti della vita pastorale, hanno potuto toccare il mantello, cardare la lana e lavorarla fino a trasformarla in feltro, vivendo non solo esperienze ma anche esprimendo liberamente sé stessi in creazioni uniche realizzate anche grazie al supporto della nostra designer artigiana Sara Bacchioni. L’impatto per i bambini che hanno problemi di stabilità dell’attenzione, è stato forte: tutti erano attenti, rapiti da questa esperienza reale, non costruita artificialmente. Questo è già un risultato molto importante: ogni bambino è arrivato a esprimere se stesso, le sue emozioni, nella creazione di immagini quasi tribali e primitive in cui hanno riprodotto, con legno e lana, la figura umana».
Il progetto ha previsto le uscite al Podere Bianchi Galli, allevatamento - custode di pecora cornigliese, e alla Fattoria fili d’erba di Elena Gabbi e Roby Mangia, allevatori di pecora nostrana.
Entrambe le razze sono a rischio di estinzione, in particolare la Nostrana tipica della Val Taro: è infatti un progetto che valorizza anche la biodiversità locale.
«Posso dire – prosegue la psicologa- di avere visto bambini felici ed emozionati, bambini iperattivi diventare improvvisamente tranquilli, stabilizzando la loro attenzione a arrivando a creare oggetti bellissimi che parlavano di loro utilizzando lana e legno e colori. Veri artisti». Do.C.
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