Sotto una pioggia di fischi il Milan non va oltre l’1-1 a San Siro con il Verona ultimo in classifica. Cartellino rosso per Nigel De Jong che causa il rigore realizzato da Luca Toni. Un episodio che decide la partita e vanifica la rete realizzata da Bacca ad inizio ripresa. Ennesimo passo falso dei rossoneri dopo il pari col Carpi, ma Sinisa Mihajlovic a fine partita contesta l'arbitraggio: «Da alcune giornate ci stanno penalizzando. Ci hanno annullato due gol su fuorigioco inesistenti e così non si può andare avanti. C'era anche un rigore netto su Bonaventura». Tuttavia, al di là delle decisioni non sempre lucide di Valeri, la prova del Milan è pessima e con questo passo è difficile pensare di poter centrare il traguardo Champions League chiesto da Adriano Galliani e Barbara Berlusconi. Il presidente non era allo stadio, ma è facile pensare che sia arrabbiato.
Dicembre nero per Mihajlovic che sembra meno saldo su una panchina che scotta sempre di più. Le scelte tattiche, come quella di De Jong che vanifica con un’espulsione la chance concessagli dal tecnico, e l’assenza di gioco anche contro le piccole, gettano ombre sul futuro del tecnico. La Curva Sud, esasperata da annate poco soddisfacenti, contesta la squadra e l'ad Adriano Galliani, per i tifosi unico colpevole delle difficoltà del Milan.
I rossoneri sbagliano completamente l’approccio alla gara. Il Verona, a caccia di punti salvezza, scende in campo coraggioso e ambizioso. Il Milan, rivoluzionato ancora una volta da Mihajlovic, fatica a costruire. Bacca e Luiz Adriano, di nuovo insieme dal 1' due mesi dopo l’ultima volta, non riescono a duettare. Niang prova ad adattarsi al ruolo di esterno destro di centrocampo, ma non è a suo agio. Montolivo sbaglia tutto, anche i passaggi più semplici. Al Milan servono 18' prima di farsi pericoloso: Bonaventura apre per Niang e il francese scheggia il palo da ottima posizione. Al 23' Luiz Adriano calcia di prima intenzione sugli sviluppi di un calcio d’angolo e Romagnoli non trova la deviazione vincente per un soffio. Il Milan prende coraggio e alla mezz'ora arriva l’occasione più limpida: scambio veloce Bonaventura-Bacca, ma il centrocampista calcia addosso a Gollini. Due minuti più tardi, Toni protesta per un fallo da rigore di Alex, ma Valeri lascia correre. Ed è la prima, di una serie di scelte che verranno duramente contestate. Al 34' doppia occasione del Milan: prima Bacca impegna di testa Gollini che smanaccia, i rossoneri sulla ribattuta potrebbero segnare ma l'arbitro ferma tutto per un fuorigioco inesistente. Poco dopo Luiz Adriano va in gol, ma anche in questo caso la rete è annullata per posizione dubbia di Bacca. Furia del Milan, delusione dei tifosi che fischiano i rossoneri.
Nella ripresa il Milan scende in campo con maggiore decisione e dopo 7' si porta avanti grazie alla rete di Bacca: Niang serve al centro Luiz Adriano che verticalizza per il colombiano. Un bel gol corale che risolleva il morale in uno stadio non gremito. Ma la gioia dura pochissimo: all’11' De Jong atterra in area Greco che era solo davanti a Donnarumma. Valeri non ha dubbi, estrae il rosso ed indica il dischetto. Toni, bestia nera per il Milan, concretizza il rigore con freddezza. I rossoneri in dieci uomini per più di mezz'ora subiscono il contraccolpo. Gli animi sono tesi e al 27' c'è anche un accenno di rissa dopo un fallo a metà campo. Bonaventura e Wszolek si strattonano, Bacca mette anche le mani al collo ad un avversario e Valeri a fatica ristabilisce l’ordine estraendo alcuni cartellini gialli. Dopo alcuni tentativi non concretizzati, altro episodio recriminato da Mihajlovic: al 42' sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Bonaventura viene atterrato in area ma l’arbitro lascia correre. Contro le ultime due squadre della Serie A, il Milan non è riuscito a conquistare i tre punti. La colonna sonora per i rossoneri sono ancora i fischi di San Siro che non vede la fine della crisi. Dopo aver speso 100 milioni sul mercato, il settimo posto in classifica a 25 punti non possono bastare. Come ha detto Galliani «al Milan nessuno può stare tranquillo», nè lui nè Mihajlovic. Le difficoltà della squadra riflettono quelle della società dove continua la 'diasporà tra Barbara e lo stesso Galliani con mr.Bee che svanisce all’orizzonte.
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