Il post di Giada Sgarbossa è diventato un caso "social": «Pago le tasse... Non vado in giro a chiedere l’elemosina... Non vado in giro scalza, quando prendo i mezzi pubblici pago il biglietto, sempre; non urlo perché non siamo nella savana, cerco di lavarmi per evitare di puzzare come un maiale, porto rispetto a chiunque mi si avvicini, ma soprattutto parlo la lingua del Paese dove vivo». Giada ha la pelle nera. Nata in Brasile è comunque italiana: è stata adottata da bambina. Giada, fisico mozzafiato, modella e imprenditrice (ha un’agenzia di eventi e comunicazione) vive a Cittadella. Nessuna forma di estremismo: "Ce l’avevo con gli immigrati che commettono reati, che rompono le regole, con gli assistiti lamentosi": "Scimmioni parassiti" li ha chiamati. Tra i "like" e gli "evviva" c'è anche chi la chiama "razzista". Chi le dà anche dell'"opportunista" e della "banale". Spiega ancora:"ce l'ho con le persone che vengono qui e non rispettano le leggi: fuori dai c... Sono d’accordo con voi, però smettiamola di dire negro di m****a a caso. Smettiamola, perché non tutti sono qui per delinquere e perché anche le persone nere che sono qui in Veneto, ricordatelo signori imprenditori, vi hanno dato tanto". "Il mio post era: sono con voi, vi capisco, siete stanchi. Puniamo le persone sbagliate ma ricordatevi di portare rispetto alle altre. Questo è il messaggio. Io volevo dare un abbraccio alle persone bianche per dire: sono nera e sono con voi, abbracciamoci. Capisco che siate terrorizzati ad andare in stazione alle sette di sera, ma rispettate gli altri".
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