Firenze
A dire il vero, sui loro profili, a caccia di clic che ottengono con una facilità sconcertante (circa sei milioni una quasi quattro l'altra) ci sono "blitz" del genere al Louvre, al palazzo reale di Milano, al Bosco verticale, al Colosseo e Castel Sant'Angelo. Ma lo scatto agli Uffizi delle «due modelle» praticamente in topless che si sono fatte ritrarre in foto davanti alla Venere di Botticelli e poi hanno pubblicato le immagini sui profili Instagram ha accesso le polemiche da più parti. Ma le due giovani finite nella bufera hanno archiviato le immagini in questione: "Non è un'ammissione di colpa, ma solo per calmare le acque". Come chiesto da più parti. "Il nostro intento era di valorizzare l'opera, non ridicolizzarla: due corpi davanti ad un altro corpo. Un post provocatorio per mostrare il rapporto tra il corpo di una donna adesso e di una volta"". Poco decoro? "Nessuno si è lamentato. Per me, poi, quell'outifit non è indecoroso". "Ci hanno minaccate e insultate".
La denuncia era partita, in una nota, dal capogruppo Fdi a Firenze, Alessandro Draghi: «La Venere del Botticelli non può essere usata da costoro per uno spot indecente e mi pare strano che i custodi non se ne siano accorti, e che a distanza di diverse ore al direttore Schmidt non siano arrivate le indegne immagini delle due sexy influencer». Draghi evidenziava che «agli Uffizi si entra secondo il regolamento» che prescrive «un abbigliamento consono all’ufficialità degli ambienti museali» e che «per le riprese fotografiche» è «permesso scattare fotografie alle opere ai fini di uso personale e di studio», mentre «per ulteriori diversi utilizzi (pubblicazioni o usi derivati anche per scopo commerciale) va richiesta apposita autorizzazione e corrisposto, ove previsto, il pagamento di un canone». Per Draghi quindi «il regolamento è stato violato due volte: gli Uffizi chiedano la rimozione dei post che sfruttano l’immagine della Venere del Botticelli e sbeffeggiano il patrimonio artistico italiano; per stare in abiti succinti ci sono tante discoteche, evitiamo di farlo nel museo più importante di Firenze».
Stamani agli Uffizi le immagini sono state subito segnalate, e il museo si è immediatamente attivato a richiedere la rimozione delle immagini non autorizzate ad Instagram. Evidentemente le due persone sono entrate al museo con le giacche chiuse, e si sono guardate bene, poi aprendole, di rimanere fuori la visuale dei custodi: altrimenti sarebbero state accompagnate fuori dal museo, come è avvenuto negli altri analoghi casi (rari) avvenuti negli ultimi anni». Così le Gallerie degli Uffizi replicano al capogruppo Fdi a Firenze, Alessandro Draghi, che ha denunciato un blitz di due ragazze che, in abiti succinti, si sono fatte ritrarre in foto davanti alla Venere di Botticelli e poi hanno pubblicato le immagini su Instagram.
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