LA GAZZA LADRA
Dichiararsi «colpevole» non mitiga la pena che meriterei per aver compiuto, e per di più gustosamente, il reato di «divoratore compulsivo», con l’aggravante dell’acquisto immediato, manco ci fosse dentro la risposta alla domanda «da dove veniamo e dove andremo?», del tomo scritto dal Principe Harry, «Spare», che in inglese vuol dire «di scorta», «di ricambio» (meglio non pronunziarlo da noi, in dialetto parmigiano Sper fa pensare allo sparo, e quanto a “sparate” il rosso pelo del Duca del Sussex ne ha infilata una quantità inumana, anche per il più avido tra i divoratori di polpettoni letterari che manco la favolosa Carolina Invernizio nei suoi intricati romanzi d’amore e d’avventura avrebbe saputo mettere insieme…
Confesso, ebbene sì, più che altro cercavo (e ahimè ne ho trovati assai pochi…) piccanti dettagli o particolari sull’intimità della coppia Harry/ Meghan, poi che ci racconti dove e come ebbe l’iniziazione al sesso davvero ora poco c’importa, mentre non lesina badilate di dettagli su tutta la Famiglia Reale inglese, Re Carlo III compreso… «Io ero l’ombra, il sostegno, il piano B. Ero venuto al mondo nel caso fosse accaduto qualcosa a Willy, ero stato convocato come rinforzo, distrazione, diversione e, se necessario, pezzo di ricambio. Avevo vent’anni quando ho saputo della presunta frase che papà avrebbe detto a mamma il giorno della mia nascita: “Splendido! Adesso mi hai dato un erede e una riserva: il mio lavoro è finito”».
Come dire, se si parte male è poi difficile recuperare, e infatti poi te ne racconta di ogni, da come William lo trattava quando erano nello stesso college e il fratello grande quasi faceva finta di non conoscerlo (un simpaticone, o forse uno che aveva già intuito che il piccolo Harry un po’ di rabbia & rancore li stava già covando), salvo poi sperticarsi in lodi alla defunta madre, Lady D (sai che fatica, tutto il mondo l’amava già da prima della sua scomparsa) e poi (manco fosse uno sceneggiatore di “true crime”, quei film dove c’è la summa dei dettagli che fanno orrore più che paura…) descrive l’andare su e giù sotto il ponte dell’Alma, a Parigi, dove la macchina con Diana a bordo andò a sbattere e lei volò via... «Quando l’auto entrò nel tunnel mi chinai in avanti… guardai i pilastri di cemento… Li contai, contai i battiti del mio cuore e in pochi secondi uscimmo dall’altro lato». Lo fa avanti e indrè non ricorda nemmeno lui quante volte, mentre è precisissimo sul numero dei talebani che ha ucciso, 25, quando era in Afghanistan (dopo i colpi s’accertava di persona che fossero tra-passati?). Affermando che erano come «pedine degli scacchi», lui quale ruolo si riserverebbe? La Torre o il Cavallo? (vista la passione della famiglia, qualcosa di “equino” potrebbe pure esserci nel suo Dna…).
Sbarella e non poco quando, mesto come chi ha perso l’Oscar per un briciolo di voti, comincia la tiritera sulla sua consorte paragonata a quella del fratello, l’irreprensibile (e per ora inattaccabile…) Kate Middleton, sorella della Pippa (non inventiamo nulla, si chiama proprio così, ricordate?): e come fosse la notiziona bomba, il principe svela che Meghan si è presa la libertà di dire a Kate, che aveva appena avuto il terzo figlio, che ragionava «come una bambina a causa degli ormoni». Kate non la prese molto bene e nemmeno noi, che con gli ormoni abbiamo (o dovremmo…) aver fatto pace da tempo…
Buona domenica.
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