Sono molte le varietà di cocomero oggi in commercio
Il cocomero identifica da sempre l’allegra convivialità: secondo una leggenda, per la sua forma di palla, è stato uno dei primi strumenti di gioco degli Dei. La pianta del cocomero appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae, la stessa famiglia di cetrioli, zucchine, zucca e melone. L’anguria matura da giugno a settembre e predilige il clima caldo-temperato; per dare buoni risultati vuole calore, luce e acqua in abbondanza.
Oggi si trovano in commercio, oltre alle varietà classiche, anche angurie senza semi o di ridotte dimensioni dalla polpa zuccherina e dalla buccia poco spessa. Qualunque sia la varietà, per capire se un’anguria è matura al punto giusto bisogna abbracciare il frutto e avvicinarlo all’orecchio e percuotendone la superficie esterna con il pugno si dovrebbero udire rintocchi armoniosi e profondi che gli esperti dicono simili a quelli di un violoncello. Di regola le varietà con i semi sono più saporite delle altre, ma il suo succo ha un bel color rubino e un sapore dolce delizioso, con un sottofondo vegetale, simile a succo di carota a prescindere dalla varietà di provenienza. Mark Twain definiva questo frutto «Il primo dei lussi del mondo» e se ne trovaste uno perfettamente maturo potreste anche scoprirvi d’accordo.
Le varietà: sono alcune decine i diversi tipi di cocomeri, differenti per forma, dimensioni e colore della buccia e della polpa croccante. La più diffusa è la Crimson Sweet, che si presenta rotonda e per lo più allungata, di colore verde chiaro alternato a strisce verde scure. La polpa ha una consistenza adatta ad essere grigliata ed abbinata al pesce come calamari e polipi. La Sugar Baby è inconfondibile, in quanto piccola, tonda e di colore verde scuro. In pasticceria viene utilizzata per sorbetti e granite ma anche per gustosi budini e aspic. La varietà di anguria Bradford ha una crosta grigio-verde e venature verde scuro. Dal gusto eccezionale è molto dolce e tenera. Adatta alla preparazione di sciroppi e melasse e con la buccia commestibile si preparano, soprattutto negli Stati Uniti, gustosi sottaceti. Una tradizione praticata anche in Italia: in Toscana si preparano i cosiddetti vettaioli: i piccoli frutti tardivi grossi quanto una noce, vengono scottati in aceto e poi conservati sott’olio e consumati in inverno con carni lessate e arrosti. Oggi nel mondo dell’anguria si registrano nuove tendenze che costituiscono delle vere e proprie mode: infatti si evidenzia un aumento della produzione di mini-angurie, più facili da trasportare, meno ingombranti e di più rapido consumo.
L’anguria perla nera è la nuova arrivata nel mondo della frutta estiva. Costituisce l’evoluzione dell’anguria Morina coltivata in provincia di Mantova negli anni ‘60. Consiste in un’anguria dalla polpa molto dolce e dalla consistenza croccante, con pochi semi morbidi e bianchi. Il suo succo, come quello di tutte le altre varietà di anguria, è ideale dopo un allenamento sportivo particolarmente faticoso per migliorare il ripristino dell’attività muscolare; l’unica controindicazione è legata all’assunzione da parte dei diabetici, poiché si tratta di un frutto particolarmente zuccherino. Il cocomero, anche se in modo momentaneo, placa la fame ed è pertanto un ottimo rimedio specialmente per chi soffre di fame nervosa.
Come conservare al meglio l’anguria? Il frutto, se le sue dimensioni lo permettono, può essere conservato senza problemi per alcuni giorni in frigorifero, quando non è ancora stato aperto. Se l’anguria è invece già stata affettata, è bene evitare la pellicola trasparente, ed è invece consigliabile conservarla già tagliata a cubetti e privata della buccia in un contenitore per alimenti da riporre in frigorifero.
L’anguria tagliata deve comunque essere consumata al più presto per beneficiare delle vitamine e dei minerali contenuti.
LA RICETTA Cheese cake light all’anguria
Ingredienti
240 g di biscotti secchi
150 g di burro o margarina vegetale
450 g di formaggio fresco spalmabile
300 g di panna di soia da montare
150 g di yogurt greco
70 g di zucchero di canna
a velo
14 g di gelatina in fogli
1 kg di anguria
35 g di amido di mais
PREPARAZIONE Mettete a sciogliere il burro sul fuoco, nel frattempo tritate i biscotti nel mixer per ottenere un composto sabbioso, trasferite in una ciotola e versate il burro e mescolate con il cucchiaio. Versate in uno stampo da 24 cm e livellate accuratamente con il dorso del cucchiaio. Mettete in ammollo la gelatina in acqua fredda. Montate la panna con lo zucchero a velo. In un pentolino unite allo yogurt precedentemente leggermente intiepidito i fogli di gelatina e sciogliete mescolando. In una ciotola mantecate il formaggio con una spatola, unite lo yogurt e la gelatina e la panna mescolando delicatamente. Trasferite il morbido composto nella tortiera sopra ai biscotti. Trasferite il tutto in frigorifero per 2 ore. Tagliate l’anguria a fette. Trasferite la polpa in un setaccio, schiacciate con la forchetta e fate colare il succo in una ciotola. Trasferite il succo in un pentolino, unite l’amido di mais e fate addensare. Lasciate raffreddare quindi versate sulla torta e riponete in frigorifero per un’altra ora.
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