Rivoluzionario e moderno questo vino per Camille
Era una donna di carattere, e di cuore, Camille Olry-Roederer; prese le redini della Maison, nel 1932, si interessa alle sue vigne, di proprietà, in un’epoca in cui i vigneron preferivano vendere le uve e non gestire l’intero processo produttivo. Camille era una progettista, un’avanguardista. Partendo dai vigneti reimpiantati negli anni trenta e quaranta del secolo scorso ad Aÿ, Avize, Cramant, Mesnil-sur-Oger, Mareuil-sur-Aÿ e Cumières. I villaggi su cui ancora oggi si fondano le produzioni dei millesimati Roederer.
Il ritrovamento fortuito di un vecchio Chardonnay prodotto in Côte de Blancs apre la mente a Jean-Baptiste Lécaillon, chef de Caves della Maison dal 1999 che ripercorre dal proemio la storia produttiva dei vini «tranquilli» della Maison, classificati come Coteaux Champenois. Da tempo Frédéric Rouzaud, settima generazione della famiglia Roederer, cercava una motivazione per omaggiare il percorso dello spirito sensibile e audace della bisnonna. La risposta era lì, nelle cantine e in quelle vecchie mappe della Champagne le cui parcelle sono state enumerate e trasposte su carta da una sorta di amanuensi pittorici dell’ottocento per un risultato probo a beneficio di chi, come Jean-Baptiste Lécaillon, necessita di conoscere e comprendere la vigna, prima di vinificarla. Con il mutamento climatico, iniziato all’alba degli anni 2000, la veglia e il controllo delle vigne deve necessariamente variare. Si cambia passo, inizia un percorso lunghissimo che porterà la Maison a studiare i suoli e coltivarli in biodinamica. Nelle craie - il gesso - e nelle argille glauche o d’acquamarina, di Mareuil-sur-Ay e Mesnil-sur-Oger, ci sono le condizioni per vini rivoluzionari, moderni. Tesi, acidi e con una salinità immediata che dà senso a tutto il sorso e al luogo di origine. Si crea una collazione con i vini del passato, dopo un cinquennio di studio, c’è la nascita di una nuova stilistica, inope di sovrastrutture a cui aggrapparsi per trovare similitudini. Il Coteaux Champenois Volibart di Mesnil-sur-Oger vanta note tostate e floreali, concentrazioni iodate e allunghi agrumati.
Sentori Tostati e floreali
Abbinamenti la grande cucina
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