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Parma -

Sabato 11 Ottobre 2025


il ristorante

Trattoria Masticabrodo - Buone materie prime e buona tradizione

Masticabrodo

Tutta la famiglia all’opera e gentilezza, attenzione, piatti di tradizione. Non è certo semplice subentrare nella gestione della trattoria creata da Ida e Francesco Bigliardi: avere scelto di restare nel solco di quell’idea di cucina, che fu anche dei precedenti gestori, di certo aiuta, la continuità paga ed allora è sempre bene prenotare specie nei fine settimana. Dehors spazioso con tavoli distanziati, tovaglie a quadri e candidi copri macchia, comode poltroncine. Servizio attento, prodigo di spiegazioni, carta dei vini ricca di etichette dei produttori parmigiani e emiliani, poi scelta mirata dalle regioni italiane con prezzi prudenti anche nelle bottiglie di pregio e di molta fama.


La cucina, i piatti
S’è detto piatti di tradizione e riproposizione di alcuni che furono patrimonio della trattoria con sostanziale fedeltà all’originale quali la polenta croccante con pancetta; il tortino di patate (ora con funghi) su fonduta di Parmigiano; la ricca insalata mista con verdure, agrumi, pinoli...; gli gnocchi di patate con rosmarino e ragù di pasta di salame; la rosellina del Pilastro ora con tocco di panna in più. E tutti i piatti tipici della nostra cucina, una attenta selezione di salumi. Si comincia da qui con un buon culatello di Zibello Dop con 28 mesi di stagionatura che ne arricchiscono la sostanziale dolcezza con sentori di cantina; un buon prosciutto di Parma Dop di 30 mesi profumato e carezzevole; il morbido, quasi cremoso, tortino tiepido di patate e funghi su ruffianissima fonduta di Parmigiano. Tiepida anche la croccante giardiniera di verdure della casa. E ancora: la polenta fritta con pancetta piacentina, salame, coppa, spalla cotta di San Secondo, cipolla caramellata, insalata sfiziosa. Molta cura per la pasta all’uovo che è tenuta spessa nei tortelli, soda e elastica nelle tagliatelle e nei tagliolini: i tortelli di patate sono delicati, farcia di solo tubero, conditi al burro o con funghi; funghi deboli di sapore nel cremoso ragù che condiva le tagliatelle; nei tagliolini, il pregio è nella qualità della pasta, mentre il tartufo nero è poverissimo (e allora perché proporlo?) e necessita della spinta di burro insaporitore. Completano l’offerta di primi gli anolini in brodo, i tortelli d’erbetta, gli gnocchi, le tagliatelle al ragù di coniglio. Ai secondi, l’anatra dorata è morbida e dal buon sapore, non croccante; la rosellina del Pilastro è un classico del locale con filetto di maiale e farcitura di Parmigiano e prosciutto; il vitello tonnato ha gradevole salsa a base di maionese. E ancora: punta al forno; roast-beef; carpaccio di manzo affumicato; battuta di Fassona piemontese; salsiccia alla griglia; tagliata di manzo irlandese, coniglio in padella.


Per finire
La zuppa inglese, il semifreddo al croccante, il gelato alla crema, i sorbetti agli agrumi, il tiramisù, la famosa torta delle paste rosse di Langhirano: robusta e generosa con il ripieno di cacao, mandorle e amaretti custodito tra due dischi di pasta frolla, il superiore imbevuto di alchermes. Prezzi: coperto 2 euro; antipasti 8-14; primi 10-16; secondi 10-18; dolci 6-7. Menu non esposto, ingresso, bagni, parcheggio comodi.
Non mancate 
 Anatra

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