IL VINO
Tenuta di Lilliano Colli Anagallis 2019
In quell’angolo di Toscana che comprende la zona del Chianti Classico, la Tenuta di Lilliano trova la sua centralità nei tre vigneti dislocati in aree diverse.
Siamo a Castellina in Chianti che vanta un suolo argilloso, ricco di scheletro e calcare, il tutto aiutato da un clima equilibrato con le estati calde ma con tracce di pioggia che aiutano a rendere meno stressate le viti. Si deve alla Principessa Eleonora Ruspoli Berlingeri, nel 1958, l’inizio dell’avventura con etichette rappresentate da stemmi araldici come si conviene a questa famiglia di nobile lignaggio.
La proprietà è successivamente passata a Giulio Ruspoli, oggi insieme al nipote Alessandro. La famiglia, che conserva le sue abitazioni nel Palazzo omonimo nel centro di Roma (città in cui risiede dal 1600) è stata presente in Toscana dal Rinascimento in poi deve il Principato a Papa Clemente XI che nel 1708 glielo concesso a margine di una battaglia proprio in difesa dello stato Pontificio.
Due le cantine per 40 ettari vitati: una per l’affinamento posizionata sotto la villa dove le grandi botti di rovere custodiscono i vini di qualità superiore e la seconda, datata 1978, riservata oltre che allo stoccaggio, a grandi vasche di cemento vetrificato. Se il Chianti Classico è un marchio di fabbrica aziendale e non potrebbe essere altrimenti dacché il Maestro del Sangiovese Giulio Gambelli fu illustre consulente aziendale, abbiamo voluto optare per un vino leggermente fuori dagli schemi l’Anagallis a base di vitigni internazionali (50% cabernet sauvignon, 40% merlot, il rimanente petit verdot).
Il colore rubino cupo anticipa un naso concentrato ma fine in cui i frutti rossi si interfacciano con note di spezie dolci richiamate nel primo terzo del sorso, la parte centrale è succulenta con nota alcolica, il finale chiude un po’ amarotico anche se alcol e tannini lo spingono poi in profondità.
Sentori
Fruttati e speziati
Abbinamenti
Carni
Voto 88/100
Prezzo in enoteca 33 euro
Qualità/prezzo 2/5
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