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Parma -

Domenica 07 Settembre 2025


RECENSIONE

Osteria, nella terra di Verdi la cucina sicura del territorio

Osteria, nella terra di Verdi la cucina sicura del territorio

Apochi passi dal Palazzo Pallavicino, e dal centro del paese di Giuseppe Verdi, si trova l’insegna dell’accogliente «Osteria». Qualche gradino e si scende nella prima sala d’ingresso con bancone del caffè e dei distillati, poi : tavoli ben preparati con tovaglie di stoffa, strapuntini alle pareti, oggetti in rame, la stufa sullo sfondo. Pane e focaccia fatti in casa, grissini in busta, la carta dei vini con un fascicoletto a parte dedicato agli amanti di spumanti e champagne e una discreta selezione dal territorio: per noi il «Bocanegrà Oinoe» da uve lambrusco Maestri e Ancellotta, morbido, pieno, fruttato, vinoso. Gestione familiare: lui in cucina, lei in sala con sollecitudine e spigliata gentilezza.

La cucina, i piatti
Preparazioni di tradizione secondo l’uso della Bassa e tutto fatto in casa, dalla pasta all’uovo ai dolci, seguendo quanto offre il mercato stagionale. In attesa dei piatti ecco il benvenuto della cucina che consiste in tiepidi crostini con spuma di Parmigiano e carciofi, poi la ricca selezione di salumi come è inevitabile nella terra del culatello e della spalla cotta. Quest’ultima è servita calda, tagliata a mano, molto magra e accompagnata dalla soffice torta fritta della casa; il culatello è ancora giovane, corretto, senza difetti e senza quello sprint che lo fa speciale; giovane anche la spalla cruda (spallaccio), buona la pancetta, discreto il salame. Oltre ai salumi, un budino agli asparagi con crema di Parmigiano ed estrosi gamberi glassati al miele su carpaccio d’arance. Ai primi, anolini in brodo della Bassa, con solo uovo e Parmigiano nel ripieno e serviti in tazza; pisarei e fasò che rimandano alla vicina provincia piacentina; mezzelune di brasato con vellutata e scaglie di tartufo; cappellacci di zucca burro e salvia; tortelli dei erbetta dal ripieno anonimo e buona pasta all’uovo, la stessa che, ricca di nerbo e appena ruvida e porosa, trovate nei tagliolini tagliati a mano, ben mantecati e ricoperti da generosa grattata di tartufo bianchetto dallo spento sapore; risotto al tosone e ragù d’anatra. Anatra anche tra i secondi con la sua coscia confit, morbida per la lunga cottura: saporita, col profumo di rosmarino e le patate fondenti. Il cuoco consiglia il filettino di maiale con riduzione al balsamico e le sue cipolle; altrimenti tagliata di Angus; guanciale di maiale tenerissimo in umido al rosmarino, zeste di limone e polenta arrostita. Per chi non vuole carne c’è un tortino di zucchine o una piccola selezione di Parmigiano-Reggiano 36 e 60 mesi dei fratelli Mezzadri con mostarda di frutta.

Per finire
Lo zabaione caldo accompagna la torta sbrisolona per i più golosi; altrimenti i più leggeri sorbetti al limone o alle fragole da mangiarsi col cucchiaio; il semifreddo agli amaretti; le torte della casa; il tiramisù. Nei giorni di rappresentazioni teatrali, l’osteria offre il servizio di cena dopo teatro rinunciando, se è il caso, al turno di riposo settimanale. I prezzi: coperto 2,50 euro; antipasti 10-14; primi 10-14; secondi 10-16; dolci 6-7. Menu esposto, gradini all’ingresso, bagni comodi, parcheggio nei dintorni.

Non mancate
Anatra confit

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