Guida Nanni 2024
«Nel Granducato il buono degustato»: in punta di penna - e forchetta - i piatti di Parma e Piacenza sono serviti nella «Guida Nanni 2024» di Ermanno Ghiozzi.
Presentata ieri nella sede della Pizzarotti dall’autore, la pubblicazione è stata introdotta dal cavalier Paolo Pizzarotti in un tavolo di relatori, condotto dal direttore della Gazzetta di Parma Claudio Rinaldi, composto dai critici gastronomici Andrea Grignaffini e Sandro Piovani, Enrico Bergonzi di Parma Quality Restaurants, Stefano Cantoni di Visit Emilia.
«Festeggio dieci anni con questa guida - le parole di Ermanno Ghiozzi - che esplora nella terza edizione l’idea di accostare un piatto scelto da noi a uno indicato dal ristorante. Di fondamentale importanza, poi, poter aiutare l’Arim, associazione per la ricerca e la prevenzione delle malattie intestinali presso l’Ospedale di Fidenza. La guida porta con sé una conferma: nessuno ha la ricchezza alimentare che abbiamo noi. Nel Granducato c’è una sensibilità particolare nella ristorazione. A questo si aggiunge la sperimentazione che i giovani conducono».
«Questa guida - ha spiegato Claudio Rinaldi - si differenzia da tutte le altre, con una regia che porta ad avere, su oltre 50 ristoranti censiti a Parma, più di 100 piatti diversi, ben 160 sugli 84 ristoranti della Provincia».
Ognuno ha il proprio cibo del cuore: come emerge dal dialogo, spesso conserva il sapore dell’infanzia. In pole position bomba di riso e pasta ripiena. Per il cavalier Pizzarotti sono salumi e tortelli. Buon cibo con calici sopraffini.
«Ho trovato piacere nel bere - così Pizzarotti - come nell’impiantare un vigneto in terreni integri per produrre senza l’impiego di prodotti chimici. Amo tutti i vini di Monte delle Vigne, ma in particolare Rubina, che ha il nome di una delle mie nipoti. A Parma e Provincia si mangia molto bene: i nostri prodotti sono unici al mondo».
«E mentre ci scopriamo desiderosi proprio di quel piatto, nella sua miglior versione..., Ghiozzi ci offre il piccolo grande lusso di trovarlo, valutato dall’entusiasmo di un instancabile e navigato gourmet»: così, nella prefazione alla guida, Andrea Grignaffini, direttore della Guida Espresso ristoranti. Che ieri ha definito Ermanno Ghiozzi «un rabdomante del cibo»: «fa le cose seriamente e riesce a sintetizzare tutto con un piatto, come un tempo la guida Michelin».
«Come Guccini presentando una canzone di Vecchioni, anche io dico: perché non l’ho scritta io? Questa è una guida - così Sandro Piovani - che allarga gli orizzonti di chi la legge. Porta in giro cultura gastronomica, ricerca e, cosa importante, il confronto». «Il grande merito della “Guida Nanni 2024” è scoprire i piatti, non i locali» per Enrico Bergonzi. «Ermanno traccia da anni una strada - il placet di Stefano Cantoni - tra i prodotti unici del nostro territorio, proprio con l’approfondimento che i turisti desiderano. Inoltre, il cartaceo mi dà emozione».
La mappa dei piatti fotografa anche «lo stato di salute» della gastronomia: secondo i critici intervenuti, «la tradizione sta evolvendo per andare incontro alle moderne necessità dell’alimentazione».
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