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Parma -

Giovedì 11 Settembre 2025


RISTORANTE

Trattoria Rossini: semplicità e bontà, cucina di qualità tra carne e tradizione

A Cozzano

Trattoria Rossini: semplicità e bontà, cucina di qualità tra carne e tradizione

Trattoria Rossini: semplicità e bontà, cucina di qualità tra carne e tradizione

Si sale fino a Cozzano alla ricerca di tranquillità, aria buona e spazi verdi per belle passeggiate nella pineta più famosa della nostra provincia. E alla ricerca anche di buon cibo nella semplice trattoria che si affaccia sulla via al centro del paese. Un comodo parcheggio in una corte interna dall’altra parte della strada proprio in faccia all’ingresso del locale, un piccolo cortile fiorito con qualche tavolo per le prime giornate di sole, il bancone del bar per un aperitivo e due chiacchiere con la gente del posto. La cucina sulla sinistra, la sala da pranzo sulla destra: sul cavalletto l’elenco dei piatti che la patronne invita a fotografare per poi consultarlo con comodo sul telefono una volta seduti al tavolo.

La cucina, i piatti

Si scendono tre gradini e si è nella sala coi muri di pietra che rivelano la costruzione antica e che sono stati stuccati con cura, robuste sedie in legno e strapuntini alle pareti, tavoli comodi, tovagliette e tovaglioli di carta (coperto 2 euro), vino anche in caraffa, proposte a bicchiere e una piccola carta dei vini con buona scelta di produttori locali e qualcosa dalle regioni italiane a prezzi contenuti. Menu di tradizione locale con qualche variazione dovuta al fantasia del cuoco (gli gnocchi, chiamati «sgranfignon» come vuole il dialetto, cacio e pepe; tra i dolci la pastiera Rossini); il recupero di piatti antichi (la bomba di riso); carni fritte o alla griglia tra i secondi. L’antipasto di salumi e formaggi è accompagnato da una torta fritta leggermente panosa, con crosticina che si sfoglia e un sapore dolce quasi di nocciola ed è servita in un sacchetto di carta. Abbondanti i taglieri dei salumi tra cui si apprezza particolarmente la pancetta delicata dalla elegante gradevolezza e la lunga stagionatura e il buon prosciutto dolce e equilibrato; coppa e salame discreti, giardiniera acetica e con funzione sgrassante a completare l’antipasto. La torta fritta è proposta anche coi formaggi: il Cima rosa a latte crudo, la Gorgonzola dolce del Piemonte, un blu erborinato. Ai primi classici tortelli d’erbetta e dolce ricotta; bomba di riso con sugo di piccione per due persone nella rara versione in crosta di pasta dolce; cappelletti (anche quassù li chiamano così) con ripieno di carne e in brodo; sgranfignon romanizzati dal condimento di cacio e pepe (morbidi, con salsina che si addensa rapidamente e pepe delicato); agnolotti con farcia di patate, buon condimento di salsa di noci e pomodorini. I secondi piatti sono costolette di agnello impanate e fritte (risultano tenaci e un po’ unte) e carne alla griglia: una grigliata mista di pluma di maiale e picanha, la tagliata di Wagyu italiano, il saporoso cube roll con patate dalla cottura precisa.

Per finire

Non tradisce (quasi) mai il tiramisù, qui in un vasetto e con soffice pan di Spagna: cremoso, leggero, ricoperto di cacao; il profiterole è col gelato alla crema; la pastiera «alla Rossini» è una versione del cuoco, fantasiosa e lontana dall’originale; le fragole ci dicono che è arrivata la loro stagione. I prezzi: coperto 2 euro; antipasti 14; primi 11-12; secondi 16-21; contorni 5,50; dolci 5-7. Menu non esposto, ingresso, bagni, parcheggio comodi.

Non mancate

Cube roll.

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