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Michelin, la guida compie 70 anni. E le Stelle generano un giro di affari di mezzo miliardo - Fotogallery

Serata con i 13 chef tristellati, il 5 novembre la presentazione a Modena della Guida 2025

20 Settembre 2024, 12:08

La guida Michelin compie 70 anni e per festeggiare questo lungo percorso nel panorama della ristorazione nazionale ha chiamato a raccolta a Torino nella Centrale Lavazza 13 chef tristellati. E ha annunciato che l'edizione 2025 sarà presentata di nuovo in Emilia: a Modena, nel cuore della food valley e nella città del Balsamico e dei motori, il 5 novembre.

Torna dunque in Emilia Romagna, dopo le presentazioni prima a Parma e poi a Piacenza, Michelin Star Revelation, la cerimonia di presentazione dell’ambita classifica delle stelle nella guida di riferimento per i tanti viaggiatori stranieri che scelgono l’Italia anche per la ricchezza della cucina.

La Guida Michelin Italia nasce nel 1956, con il titolo Dalle Alpi a Siena. Ogni edizione nasconde, tra i simboli e le pagine, storie antiche, di famiglie che offrono piatti dalle ricette tradizionali e di un’Italia che rinasce dopo la guerra.

Ma la serata torinese è stata anche l'occasione per riflettere sull'impatto economico della guida. Viaggiare per andare a provare un ristorante Michelin non è infatti una passione elitaria, ma un volano economico che quest’anno porterà sui territori italiani di ogni regione, secondo un’analisi Jfc, circa mezzo miliardo di euro. Ed è in crescita dal 2016 il valore dell’indotto creato dai 395 ristoranti presenti nella Guida.

L’indagine «Taste Tourism», condotta per la prima volta nel 2016, registra un importante incremento sull'indotto che generano i ristoranti stellati nel nostro Paese che passa da 280 a 438 milioni di euro. La cifra non include la spesa sostenuta nel ristorante, ma interessa il territorio circostante, quini hotellerie, commercio e servizi. Prendendo in esame i dati del 2023, i ristoranti stellati italiani hanno accolto 2,4 milioni di clienti (di cui il 40,7% dall’estero, da 43 paesi) per un indotto complessivo di 438 milioni.

E per il 2024, le previsioni indicano un risultato relativo all’indotto indiretto in aumento, pari a quasi 500 milioni di euro totali (498 milioni). La regione che beneficia maggiormente della presenza dei ristoranti stellati è la Lombardia, seguita a ruota dalla Campania. In terza posizione troviamo il Piemonte. A livello provinciale, è Napoli a giovare dei maggiori benefici, seguita da Roma e Milano. Interessante il dato relativo ai comuni che, dopo un podio formato da tre capoluoghi di regione (Milano, Roma e Firenze), vede la presenza di comuni di ben più piccole dimensioni come Senigallia al quarto posto e Massa Lubrense al quinto. Nella Top Ten anche Orta San Giulio, Alba e Brunico, oltre ad altri due capoluoghi come Torino (sesta) e, al settimo posto, Modena.

Lo studio illustrato a Torino da Massimo Feruzzi di Jfc rileva che ogni ristorante 1 Stella Michelin genera benefici diretti sul territorio per circa 805mila euro, che diventano 2,4 milioni di euro quando si tratta di un ristorante 2 Stelle Michelin, per poi esplodere quando prendiamo in esame i ristoranti che «meritano il viaggio», ovvero quelli insigniti delle 3 Stelle Michelin, con un risultato che supera i 6,5 milioni di euro ciascuno. Non a caso tutti i 13 ristoranti tre stelle Michelin in Italia erano presenti alla celebrazione dei 70 anni della guida con due piatti d’autore firmati: Enrico Bartolini al Mudec, Massimiliano Alajmo (Le Calandre), Mauro Uliassi, Nadia e Giovanni Santini (Dal Pescatore), Heinz Beck (La Pergola), Chicco & Bobo Cerea (Da Vittorio), Antonino Cannavacciuolo (Villa Crespi), Riccardo Monco (Enoteca Pinchiorri), Norbert Niederkofler (Atelier Moessmer Norbert Niederkofler), Massimo Mellino (Quattro Passi), Enrico Crippa (Piazza Duomo), Massimo Bottura (Osteria Francescana), Niko Romito (Reale).

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