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Si entra passando dalla Salumeria e già verrebbe voglia di fermarsi lì. E infatti, interpretando questo desiderio evidentemente di molti, durante l’ora del pranzo qualche tavolo viene preparato davanti al bancone dei salumi, tra le tante leccornie, bottiglie di vino e distillati che il locale propone. Il ristorante si snoda nel largo corridoio affacciato sull’esterno: cucina a vista, tavoli ravvicinati, posate argentate e bicchieri scintillanti, niente tovaglia, tovaglioli di cotone, le bottiglie di una buona cantina ricca di vini dalle regioni italiane, selezione parmigiana, amari e distillati.
La cucina, i piatti
Gli anolini in brodo e i tortelli d’erbetta per il rispetto dovuto alla tradizione parmigiana e senza dimenticare che la vicinanza con la stazione porta anche clientela di passaggio che quei piatti «deve» conoscere. Poi ci si muove seguendo linee di una cucina moderna, con materie prime scelte, seguendo l’ispirazione parmigiana nel privilegiare i sapori, la ricchezza del gusto insieme alla necessaria leggerezza. Ai prodotti della bottega è dedicata una pagina del menu: i salumi del territorio, la bresaola, il tagliere di formaggi, un Parmigiano di 50 mesi con mostarda, mozzarella di bufala e la torta fritta che, come una volta, è cotta nello strutto. Gli antipasti della cucina propongono un morbido calamaro attentamente arrostito su una purée di sedano rapa molto cremosa e dove però si perdeva il sapore intenso dell’ortaggio ideale contrasto con la dolcezza del calamaro. Buona la tartare di filetto di manzo battuta a coltello e condita con la saporosa giardiniera della casa. E ancora: uovo morbido con Parmigiano e tartufo nero; lumache trifolate; i primi croccanti carciofi di stagione fritti senza pastella per preservarne tutto il sapore vegetale. Ai primi, è un riuscito connubio nord-sud il risotto Milano-Napoli: allo zafferano, ben tirato e cremoso con genovese di carne cotta lungamente con molte cipolle e ora dolce e saporita come vuole la tradizione partenopea. Bene anche il «Rigatoro» affumicato dove il ragù di baccalà e datterini mette in rilievo, con molto equilibrio e discrezione, la grande qualità della pasta Verrigni. E ancora: tagliolini con ragù di vitello o, piatto da sempre in menu, i cappellacci ripieni di spalla cotta con zabaione di Parmigiano. Altro piatto sempre presente è la cotoletta di vitello alla milanese nella versione «a orecchia d’elefante», dunque battuta fino a renderla sottile, impanata e fritta: dorata, croccante, asciutta è un piacere per chi ama la dolcezza della panatura, la delicatezza della carne accompagnata da maionese, spicchio di limone (ma è meglio lasciar stare), patate arrosto. Ha invece sapore deciso la carne nel taglio “Secreto” di maiale iberico servita con funghi trifolati. E ancora: tagliata di manzo; anatra con salsa ai frutti di bosco; black code (baccalà) e spinaci.
Per finire
Bella scelta di dolci: il budino di cioccolato vecchio stile; il panettone con zabaione; la torta caprese di mandorle e cioccolato; il tiramisù; la crostata di arance amare. I prezzi: coperto 3 euro; antipasti 10-20; primi 15-22; secondi 24-33; dolci 8. Menu non esposto, ingresso e bagni comodi, parcheggio nei dintorni
Non mancate
Risotto, Cotoletta
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